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Castiglione in Teverina - Giuseppe Parroncini, capogruppo Ds alla Pisana, è intervenuto
al convegno sui distretti rurali,
Tuscia Viterbese, provincia del gusto e dei prodotti di qualità
Viterbo 14 novembre 2005 - ore 0,10
- La Tuscia Viterbese deve candidarsi a diventare la provincia del gusto e dei prodotti di qualità. Ha i fondamentali buoni, grazie alla eccellenza e alla varietà delle produzioni agroalimentari, dalla pianura alla collina, alle zone montane, dal lago al mare. Listituzione del distretto rurale aiuterà questo territorio a valorizzare la propria vocazione naturale. E uno dei passaggi dellintervento con il quale Giuseppe Parroncini, capogruppo dei Ds alla Pisana, ha concluso ieri il convegno sul tema: La valorizzazione dei prodotti tipici: i distretti rurali ed agroalimentari, organizzato a Castiglione in Teverina in occasione della manifestazione San Martino, funghi e vino.
Parroncini è partito dalla considerazione che il modello produttivistico che ha caratterizzato lagricoltura nel secolo scorso non è più sufficiente a salvaguardare il reddito di molte aziende, soprattutto nelle zone interne e collinari. E perciò necessario lavorare su un progetto di transizione che punti sulla diversificazione del reddito agricolo e sulla multifunzionalità del territorio. Accanto alle produzioni tradizionali, olio e vino in particolare, le aziende della Teverina possono, per esempio, puntare su attività legate alla ristorazione, alla trasformazione e vendita, ad alcuni sport, come lescursionismo.
Ormai -ha detto il consigliere regionale, citando i dati delle testate specializzate- sono otto milioni i turisti che si muovono per partecipare agli eventi gastronomici. Per loro è stato coniato il termine di gastroturisti. Si tratta di una moltitudine di persone alla ricerca di prodotti tipici e di qualità. La Tuscia deve attrezzarsi per intercettare questo flusso. Le Strade dellolio, del vino e dei prodotti tipici rappresentano unopportunità; è anzi necessario dare piena operatività alla legge in materia, che, quattro anni dopo il varo, non ha ancora prodotto interventi significativi. Ma un importante contributo -ha sottolineato- giungerà dalla legge, già approvata dalla giunta e in discussione alla Regione Lazio, sui distretti rurali ed agroalimentari di qualità.
Si tratta di una legge che incentiverà la promozione dei territori vocati sotto il profilo rurale ed agroalimentare ed aiuterà il territorio viterbese a fare sistema, a competere meglio con realtà a noi vicine che hanno già vinto la sfida della multifunzionalità. Si pensi al Chianti, a Montalcino e alla Val dOrcia, a Orvieto. Se questultima cittadina si sta imponendo ormai come la città del gusto, perché -si è chiesto- la Tuscia non può diventare la provincia del gusto e dei prodotti tipici?.
E una sfida che dobbiamo vincere. Sono convinto che ce la faremo, attraverso, appunto, la legge ed una azione che dovrà valorizzare -ha insistito Parroncini- le produzioni agroalimentari quale espressione dellidentità di un territorio esclusivo, come ha riconosciuto lo stesso Piero Marrazzo parlando di Tusciashire, per la ricchezza e la bellezza del suo patrimonio artistico, ambientale, paesaggistico, per la qualità di ciò che vi si crea e produce, dallagricoltura allartigianato.
Certo servono infrastrutture adeguate, delle quali è nota la carenza. Per tutte, nella Teverina, la mancanza di un casello autostradale nel tratto fra Orvieto e Attigliano, che non a caso è il più lungo dellAutostrada del Sole senza caselli, ha rimarcato il capogruppo dei Ds, il quale ha infine invitato i rappresentanti degli Enti locali presenti al convegno a coordinare ladozione degli strumenti di intervento offerti dalla legislazione europea, nazionale e regionale, per utilizzare al meglio le risorse disponibili a sostegno dei progetti che favoriscono loccupazione.
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