Alluvione anche a Viterbo -Una famiglia di Ponte di Cetti nella disperazione ma nessuno la aiuta La casa invasa da oltre
un metro di acqua e fango Viterbo 19 novembre 2005 - ore 3,50
La signora Rossella indica dove è arrivata l'acqua e il fango
La striscia marrone all'interno delle pareti della casa creata dall'ondata di fango
Televisori, libri, vestiti sparsi sui campi
La signora Rossella piange mentre racconta cosa è accaduto
- Ci hanno lasciati soli. La nostra casa è stata invasa da un mare di fango e acqua. La signora Rossella Menghini, 54 anni in pensione, non riesce a trattenere le lacrime mentre gira nella sua casa vicino a Ponte di Cetti, in strada Felcete. Sposata con un infermiere. Ha due figlie.
Il giorno dellalluvione, anche qui a Viterbo ci sono stati molti danni, ma nessuno si è accorto che cè una famiglia che si è vista invadere la casa da oltre un metro dacqua e fango.
Erano le 17,30 - racconta disperata la signora Rossella - e dalla porta è entrato uno tsunami. Una cosa inimmaginabile che ci ha terrorizzati. Lacqua è entrata dappertutto. Io ho portato subito mio nipote al piano superiore. Ma tutto è andato, distrutto, mobili, televisori, libri, vestiti. Tutto. Tutto è andato distrutto. Non si è salvato nulla. Non abbiamo neppure i vestiti, il riscaldamento non funziona. Abbiamo chiamato la protezione civile che ci ha detto di chiamare i vigili del fuoco. Che sono venuti ma si sono limitati a fare un verbale. Lacqua e andata via lentamente nelle notte. Ma nessuno ci ha dato una mano. Ci Hanno lasciato soli. Io sto male di cuore. Ho sette ernie. Non riesco a dormire. Mio marito e le due figlie stanno pulendo tutto. Ma da soli non possiamo venirne fuori.
Gran parte dei mobili è stato portato fuori di casa. Sulle pareti dellabitazione si vede il segno dove lacqua è arrivata: oltre un metro. La casa, in piena campagna, si trova in una specie di buca sovrastata da unaltra abitazione. E lacqua è venuta giù tutta dun botto da una specie di terrazza.
Noi - continua la signora Rossella - abbiamo speso tutto per costruire questa casa. Ora con un danno di decine di miglia di euro, non so proprio come faremo. Dentro casa non cè più nulla, neppure una maglietta. Per cambiarci. Dobbiamo ricomprare tutto. Ma non so come potremo fare. Non si accendono neppure i termosifoni.
Insomma una situazione di abbandono e di disperazione.
Che vede lindifferenza di tutti.
Anche se la signora sembra avere fiducia nel sindaco. Gabbianelli è una brava persone, se conoscesse la nostra situazione. ci darebbe un aiuto. Ne sono sicura.
E qualcuno dal Comune dovrebbe muoversi per dare una mano a chi è stato vittima di un cataclisma.