- Grazie ad Antiquaria una testimonianza importante della storia di Viterbo torna a far parlare di sé per la presenza presso lo stand di numismatica (Eugubium e Numis Invest) nientemeno che della moneta coniata in "sede vacante" in occasione del famoso conclave del 1268 - 1271, quello che doveva scegliere il successore di Clemente IV.
Fu in pratica il primo conclave della storia con i viterbesi, stanchi per la lunga attesa e per dover mantenere le costose corti degli ecclesiastici, a chiudere "cum clave" i cardinali elettori che, costretti anche al freddo a causa del successivo scoperchiamento del tetto sempre ad opera dei viterbesi, si decisero finalmente ad eleggere Gregorio X, al secolo Tedaldo Visconti.
Il Denaro paparino che è possibile ammirare presso lo stand può quindi essere a ragione considerato il primo dei tanti emessi successivamente "in sede vacante". Secondo alcuni, ma lipotesi sarebbe smentita dallesistenza prima e dopo della stessa iconografia, la simbologia riprodotta, due chiavi disposte in palo e con l'ingegno rivolto all'insù, rappresenterebbe appunto le chiavi che avevano segregato i cardinali.
Secondo il Muntoni, uno dei massimi esperti di numismatica vaticana, è da ritenersi esatta l'assegnazione fatta da Vittorio Emanuele III nel suo Corpus Nummorum Italicorum alla sede vacante mentre un altro luminare della materia, il Serafini, si limita a classificare la moneta tra quelle anonime. "Non è difficile pensare -afferma il Muntoni nel suo Le Monete dei Papi e degli Stati Pontifici- che mentre si svolgeva il conclave a Viterbo ivi fossero concentrate le attività del governo della Chiesa, compresa la zecca, poiché altrimenti si sarebbe dovuto far ricorso alle emissioni del Senato di Roma". Che sia stata battuta dalla zecca pontificia o da quella viterbese è comunque indiscutibile che il denaro venne di fatto coniato a Viterbo.
Naturalmente, la singolare moneta è solo uno dei tanti tesori che Antiquaria è in grado di offrire sia nel campo numismatico che in quello antiquariale e che sono stati particolarmente apprezzati dagli oltre cinquemila visitatori intervenuti nel corso del primo week end di mostra.
Del resto, le dimensioni della mostra sono tali che sicuramente prima del 6 novembre, giorno di chiusura, piccole grandi scoperte, come quella della moneta del primo conclave, possano ancora venire alla luce