Senza Filtro - "A forza di picconate stiamo riuscendo, finalmente, a sgretolare il muro di gomma sulla vicenda delle morti per linfoma di Hodgkin di alcuni nostri militari, che, secondo la signora Santa Passaniti, madre di una delle vittime, Francesco Finessi, sarebbero dovute non all'uranio impoverito, ma ai vaccini a cui sono stati sottoposti". Lo dichiara, non senza soddisfazione, il senatore Michele Bonatesta, vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito, membro della commissione di Vigilanza sulla Rai e componente della direzione nazionale di AN.
"Stanno infatti uscendo articoli -spiega Bonatesta- sui quotidiani nazionali, l'ultimo ieri su "Qn", che danno alla notizia il rilievo che merita. E si sta svegliando anche la Rai: il Tg3 regionale dell'Emilia-Romagna domani intervisterà la signora Passaniti, e "La vita in diretta", la trasmissione di Raiuno condotta da Michele Cucuzza, si occuperà del caso, come da noi espressamente richiesto, mandando, mercoledì, una troupe a casa della mamma di Francesco. Aspettiamo che anche altri programmi del servizio pubblico radiotelevisivo, a cominciare da quello di Vespa, facciano altrettanto".
L'esponente di AN, inoltre, rende noto che domani, in sede di ufficio di presidenza della commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito, chiederà che venga "definitivamente fissata" la data dell'audizione della signora Passaniti, e che la stessa commissione "ascolti anche il dott. Massimo Montinari, del Policlinico di Bari, uno dei massimi esperti in materia, che ha già trattato oltre 600 casi di danni da vaccinazione. Riteniamo -sottolinea Bonatesta- che un simile luminare possa portare un contributo prezioso all'attività della commissione, che è quella di cercare la verità, qualunque essa sia, indagando a 360 gradi senza tesi precostituite. In questo senso -aggiunge il senatore- è utile fare una sorta di cronistoria.
Nel 2002 persone qualificate sostengono che i vaccini potrebbero essere messi in relazione con le morti e le malattie dei nostri militari. Poi succede qualcosa. Viene ritirato dal commercio un vaccino; la grande stampa, fino ad allora interessata alla vicenda, smette di occuparsene; le persone che fino a quel momento sembravano propendere, alla luce di studi e ricerche effettuate, per la tesi dei vaccini-killer, improvvisamente cambiano idea e si schierano sull'altro fronte, vale a dire quello dell'uranio impoverito.
Perché? La risposta a questa domanda -dice ancora l'esponente di AN- mi arrovella da mesi il cervello e per trovarla sto cercando di riaprire il filone dell'indagine anche nella direzione dei vaccini-killer. Forse alla base di questa mia curiosità ci sarà la provenienza dal mondo giornalistico? Non lo so. So solo che ora -conclude Bonatesta- sono vicepresidente della commissione ed ho il dovere istituzionale di non lasciare nulla di intentato per fare luce sulle cause delle morti e delle malattie dei nostri militari".