Senza Filtro -La strana vicenda delle tanto basse quanto false insinuazioni rivolte contro il nostro capogruppo Fabbrini, oltre che avvelenare il clima politico, rischia di distogliere lattenzione dai veri problemi che necessitano lapertura di un dibattito anche serrato, ma leale sulle criticità non soltanto da noi evidenziate.
Registrati pertanto con nostra piena soddisfazione la solidarietà del sindaco al consigliere Fabbrini e il dovuto riconoscimento al suo lavoro e alla sua serietà, occorre tornare con celerità sullargomento delle società partecipate dal comune: esse sono infatti patrimonio di tutti i cittadini e la prima preoccupazione non può che essere quella di assicurare un futuro sostenibile e, soprattutto, la garanzia del domani a tutti i lavoratori delle stesse società.
Di fronte ad una situazione incerta e piena di incognite, in presenza di un quadro giuridico complessivamente non rispondente alle prescrizioni legislative, non era più possibile tacere né aspettare che il comune si decidesse sul da farsi.
Personalmente, nella veste di amministratore del Cev spa, ho più volte sollecitato lapertura di un tavolo di discussione per avviare un confronto politico aperto che coinvolgesse anche le forze di opposizione nella ricerca di soluzioni condivise.
Abbiamo aspettato invano e non ci si può dunque meravigliare se oggi ce ne siamo usciti con una nostra proposta.
Il nostro intento, tuttavia, è quello lo ripeto di salvaguardare un patrimonio comune e la piena occupazione di tutti, le nostre proposte non sono sconvolgenti ma semplici e concrete e sarebbe un atto di grande responsabilità se il comune le recepisse e le facesse proprie.
La nostra cura per il Cev è fatta per di più di farmaci pressoché obbligatori: se si vuole che dopo tredici anni di esistenza esso, non solo resti in vita, ma continui ad operare e funzionare, occorre regolarizzarne la composizione attraverso la riacquisizione immediata da parte del comune di Viterbo delle quote azionarie attualmente in mano privata.
Senza che questo avvenga nessun futuro è ipotizzabile.
Diversamente, il Cev, con tutto il suo bagaglio di know-how, di mezzi, macchinari e professionalità, può utilmente candidarsi a diventare il soggetto pubblico gestore di tutto il ciclo dei rifiuti della provincia.
Questa prospettiva piace alla Margherita, per quanto mi consta è gradita allintero centro-sinistra, è stata ipotizzata dallo stesso management aziendale, ma soprattutto va nella direzione prevista dallo schema di decreto legislativo predisposto dal governo in materia di delega ambientale.
Così come è stato fatto per lacqua con la Talete, può essere infatti replicato con il Cev, visto che il decreto prevede il superamento della frammentazione delle gestioni attraverso un servizio integrato di gestione dei rifiuti da organizzarsi su base di ambiti territoriali ottimali.
La partita è delicata e la realizzazione, gestione ed erogazione dellintero servizio comprensivo delle attività di gestione e realizzazione degli impianti, raccolta, raccolta differenziata, commercializzazione, recupero e smaltimento completo di tutti i rifiuti urbani e assimilati prodotti allinterno dellAto, è una questione strategica di importanza pari a quella della gestione del ciclo delle acque.
Sarebbe un colpo da maestro se il nostro territorio, per una volta, giocasse danticipo per arrivare preparato allappuntamento delle future scadenze di legge; il comune di Viterbo, se vuole, se intende, se accetta di confrontarsi, può svolgere un ruolo importante.
Altrimenti, cercheremo altri interlocutori, visto che qualcuno pensa già di attrezzarsi.
Angelo Allegrini
Segretario cittadino Margherita