Viterbo - Giorgio (An) replica a Parroncini Ds
"Aborto, accuse infondate"
Viterbo 23 novembre 2005 - ore 0,10
Senza Filtro - "Trovo che il comunicato diramato dal capogruppo dei Ds in consiglio regionale Giuseppe Parroncini in merito agli approfondimenti che il ministro Storace sta svolgendo sulla legge 194/78, sia pervaso da approssimazione ed imprecisione.
Tendo a sottolineare vivamente che il ministro Storace, come più volte da lui annunciato, al momento ha lobiettivo di far luce sullattuazione delle norme della Legge 194/78 per una loro integrale applicazione". A parlare è Francesco Giorgio, vice presidente del Circolo Ambientale di Alleanza nazionale.
"Al punto 2 della legge 194 si legge che tra i vari compiti dei consultori familiari vi è quello di contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna allinterruzione della gravidanza; al punto 5 si legge inoltre: Il consultorio e la struttura socio-sanitaria hanno il compito di esaminare con la donna le possibili soluzioni dei problemi, di aiutarla a rimuovere le cause che porterebbero allinterruzione della gravidanza:
Storace ha spiegato che non intende modificare la legge sullaborto continua Francesco Giorgio - ma applicare quellarticolo 2 della legge 194, lo stesso articolo che il presidente della Cei Camillo Ruini ha sottolineato ed ha invocato di far rispettare.
Come affermato dalla consulta della salute di An, si condivide quindi la proposta del ministro della Salute di dare una corretta informazione allinterno dei consultori familiari responsabilizzando le donne sulla scelta che stanno per fare, contribuendo a trasformare i consultori da dispensatori di certificati di aborto a momento di reale diminuzione dellinterruzione delle gravidanze.
Ritengo quindi conclude Giorgio - che le affermazioni del consigliere regionale Parroncini (la discussione di questi giorni mostra le vere intenzioni della destra: cancellare la legge 194) siano del tutto infondate. Utilizzare slogan che non rispondono alla realtà tendono solo a comunicare informazioni non corrette che corrono il rischio di essere recepite da chi non ha modo di approfondire tali problematiche".