Senza Filtro -"Sulla legge 194, sui consultori e sulla pillola abortiva RU 486, il ministro della Salute, Francesco Storace, dice cose sacrosante. Restituiamo alla donna la libertà di scegliere la vita, di accogliere il proprio figlio. Alleiamoci con essa, facciamoci carico delle sue difficoltà e aiutiamola a superarle. Perché la vera liberazione della donna è liberarsi dall'aborto". Lo dichiara il senatore Michele Bonatesta, presidente della federazione provinciale di AN, replicando alla presa di posizione delle donne Ds.
"I detrattori di Storace -incalza Bonatesta- rispondano: libertà è essere costrette ad abortire perché si è sole, non c'è nessuno che ti dà una mano e tutti se le lavano, oppure libertà è poter scegliere di accogliere il proprio figlio perché si trova qualcuno che ti dà una mano e ti aiuta a superare le difficoltà in cui ti trovi?"
L'esponente di AN, poi, osserva che "le affermazioni fatte da Storace in queste ore confermano, semmai ce ne fosse bisogno, che nella posizione da egli assunta non c'è nulla di ideologico, di confessionale o di elettoralistico. Storace agisce da ministro della Salute, seguendo una linea rigorosamente istituzionale e prettamente scientifica. Pertanto, la polemica a favore o contro la legge 194 non ha senso. E chi l'alimenta lo fa per ragioni meramente strumentali e pretestuose, esse sì propagandistiche. A chi fa finta di non capire ribadiamo: noi non vogliamo rivedere la 194, vogliamo solo applicarla in toto. E qui -attacca il senatore- ci sorge il dubbio che chi critica Storace non conosca, non abbia nemmeno letto, tale normativa. E' allora il caso di ricordare che la legge 194 si intitola norme per la tutela sociale della maternità
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Essa proclama che lo Stato riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. Afferma che linterruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite e che lo Stato deve evitare che laborto sia usato a tal fine. Prevede che i consultori, le strutture socio-sanitarie e il medico di fiducia aiutino la donna a rimuovere le cause che la porterebbero allinterruzione volontaria della gravidanza, mettendola in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre e promuovendo ogni opportuno intervento atto a sostenerla, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.
Stabilisce che gli stessi consultori hanno la facoltà di "avvalersi" della collaborazione volontaria di "idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita". Dunque, -sottolinea Bonatesta- dare spazio, all'interno delle strutture che intervengono nell'iter dell'aborto legale, al volontariato impegnato nella difesa della vita del nascituro, eliminando ogni ostacolo che possa intralciare l'opera di dissuasione dall'interruzione volontaria della gravidanza, significa attuare la legge 194".
A tale proposito il parlamentare viterbese rammenta che "i volontari del Movimento per la Vita, e non i "militanti antiabortisti", come li ha chiamati spregiativamente certa stampa per metterli in cattiva luce, salvano i figli sempre insieme alle loro madri, mai contro di esse. Infatti -rileva- nessuna di queste mamme ha mai espresso rammarico o rimprovero nei confronti degli operatori dei Centri di Aiuto alla Vita, nessuna ha mai detto loro "perché mi avete fatto nascere questo figlio?", ma sempre e solo "grazie"".
Per Bonatesta, "la verità è che la legge 194 è applicata solo nella parte in cui configura l'interruzione volontaria della gravidanza come un diritto soggettivo della donna esercitabile per qualsiasi motivo. Mentre la parte che prevede forme di prevenzione e di dissuasione dallaborto, è sistematicamente disattesa. E chi, da sinistra, critica Storace, vuole che continui questo andazzo, vuole che una legge dello Stato seguiti ad essere applicata a metà. Noi, invece, -conclude il presidente della federazione provinciale di AN- vogliamo che venga attuata per intero".