- Un dibattito apparentemente tecnico come quello svolto sulle pagine di Tusciaweb sulle circoscrizioni elettorali, in realtà, come spiega Ernie Souchak in questo suo ultimo intervento, cela il vero problema. Quanto conta politicamente questa provincia? A riveder la storia ben poco. Che io ricordi, le cariche più significative ricoperte da viterbesi, non solo di nascita, ma di radicamento ed espressione politica sono un sottosegretariato (Jozzelli) e la presidenza della Regione (Nando Gigli). Ben poco.
Ho vissuto qualche tempo a Varese. Sia con la Dc che, ora, con la Lega non sono pochi i ministri e i veri e propri leader politici espressi nel tempo. Fino a tre ministri contemporaneamente. Segno di forza politica ed economica. Ma, va detto, anche di creatività politica. Perché non aprire proprio sulle pagine di Tusciaweb un dibattito su questo aspetto della vita politica viterbese. Sul piano nazionale così poco significante. E mai, fino ad ora, con ruoli rilevanti di governo.
Carlo Galeotti
Ho letto i dati del servizio studi della Camera dei deputati riportati da Meroi. A parte qualche discrepanza sulle ipotesi da me formulate nel rapporto fra le coalizioni (ovviamente non posso che rimettermi ai dati di Montecitorio), devo dire che, nella sostanza, non cambia il giudizio che un analista degli scenari politici della Tuscia può formulare.
Infatti se il problema viene osservato da un punto di vista tendenzialmente imparziale conta relativamente poco se un partito abbia nel Lazio più o meno parlamentari. Da osservatori della realtà viterbese importa piuttosto capire se questo sistema elettorale penalizzerà o meno il nostro territorio.
Meroi è stato molto diplomatico nel riportare i dati del servizio studi della Camera. Non ha cioè detto che dalle politiche 2001 alle regionali 2005 Forza Italia è in calo verticale mentre Alleanza Nazionale è stabile se non in leggera crescita.
E ovvio, quindi, che se nel 2001 gli azzurri elessero più parlamentari, il partito di Fini trarrà nel 2006 un relativo beneficio dal nuovo sistema elettorale nel confronto interno alla Case delle Libertà. Ma non è detto che questo beneficio si estenda anche al Viterbese in generale.
E sì, perché in questo caso la coalizione di centro destra nel suo complesso è destinata a perdere seggi ed è ben difficile che con il sistema a liste bloccate i dirigenti nazionali dei partiti (dei quali molti si eleggono a Roma) lascino spazio alle province.
Per il centro destra ciò è tanto più vero in quanto la circoscrizione Lazio 2 della Camera assicura oggi relativamente più spazi di quanti non ne consenta la circoscrizione di Roma (Lazio 1).
Quel che intendevo segnalare con la mia analisi è che un deputato diligente, presente in commissione ed in aula, attento a svolgere il proprio lavoro (diciamo uno come Marcello Meroi) possa essere sopravanzato da qualcuno di maggiore esposizione mediatica nazionale o forza interna allorganizzazione. E questo è un problema che riguarda tutti i partiti della Tuscia, ma in particolare quelli del centrodestra.
Perché dellaltra parte, invece, lesistenza di due esponenti nazionali di primo piano della Margherita (Peppe esternator Fioroni) e dei Ds (quellUgo Sposetti impegnato nel confronto con lo pseudo-tesoriere di Prodi) sembrano chiudere tutti i giochi con ben poche speranze di rinnovamento.
Secondo il ragionamento che tento di proporre, dunque, non è tanto importante quale partito possa prendere più voti nel Lazio, quanto piuttosto quale e quanta possa essere nel prossimo parlamento la rappresentanza dei cittadini viterbesi.
Più in generale mi piacerebbe che si aprisse una riflessione sulla sostanziale marginalità della Tuscia negli scenari e nel dibattito nazionale. Al proposito vorrei avanzare una proposta dal sapore bipartizan: perché tutti i partiti, tutti i candidati, virtuali o reali, non si impegnano fin da oggi ad imporre nei programmi del proprio partito e della propria coalizione per le elezioni politiche le seguenti 16 parole e 2 cifre: con la legge finanziaria 2007 saranno stanziati 307 milioni di euro per il completamento della superstrada Orte-Civitavecchia?
In fondo per i cittadini è meglio avere una grande opera compiuta che un parlamentare in più.
Ernie Souchak