Senza Filtro -"Giù le mani dalla legge 194".
Non è il "grido di una sinistra grottesca, paradossale e schizofrenica", come affermato da Bonatesta, è invece la risposta consapevole al tentativo in atto di limitare, se non cancellare, l'autodeterminazione delle donne.
Questa legge infatti pone al centro una questione di diritto: quello delle donne ad una procreazione libera, responsabile e assistita.
Vogliamo rispettare questo diritto?
-Iniziamo col garantire l'applicazione dell'art 9 della legge che garantisce l'interruzione volontaria di gravidanza anche nelle strutture dove sono presenti medici obiettori;
-Mettiamo in atto politiche sociali che vedano incrementato il numero dei consultori, che non sono "abortifici", come sostiene Bonatesta, o centri di aiuto alla vita, bensì luoghi che educhino alla prevenzione di gravidanze indesiderate e che sappiano fornire aiuto e strumenti per una scelta libera e consapevole, relativamente ad una decisione, la maternità, che spetta comunque solo alla donna.
Affermiamo quindi con forza che è necessario stroncare sul nascere qualsiasi tentativo di attacco a questa legge per evitare che si apra un inutile quanto dannoso conflitto ideologico o scientifico che solo le donne pagherebbero nella propria condizione di vita.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA Circolo E.Minio di Civita Castellana