Senza Filtro -"Della serie: come non fa sapere agli italiani che il canone della Rai non aumenterà grazie a Landolfi e ad AN che ha fortemente sostenuto la posizione del ministro. E nonostante l'iscrizione dell'intera opposizione al partito dell'aumento". Con queste parole il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di AN e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai, critica i quotidiani di oggi per "lo scarso rilievo" dato all'annuncio del ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, ieri in commissione.
"Ovviamente, se invece Landolfi avesse dato il placet all'aumento del canone, -attacca Bonatesta- la sinistra ci avrebbe accusati di far pagare ai cittadini gli sprechi della Rai. E i giornali avrebbero dato alla notizia un grande risalto...".
Bonatesta, poi, si dice d'accordo con Landolfi "sul fatto che la Rai, invece di chiedere l'aumento del canone, deve agire sul fronte della lotta all'evasione e provvedere a tagliare gli ingenti sprechi. Ma -aggiunge- deve anche procedere ad un'opera di vera e propria moralizzazione in ordine ai guadagni dei conduttori e dei partecipanti ai programmi.
A tal fine, chiediamo che la commissione di Vigilanza acquisisca il contratto della Ventura e di tutti i "morti di fama", e non di fame, de "L'isola dei famosi": gli italiani hanno il diritto di sapere in che misura la Rai sperpera i loro soldi. Successivamente chiederemo che vengano portati a conoscenza dei rappresentanti del popolo sovrano, e quindi dell'opinione pubblica, anche i compensi di altri presentatori e di altri cast. Infine, -conclude Bonatesta- chiederemo che al cittadino "Pantalone" venga fatto sapere se questi personaggi pagano le tasse e le pagano tutte. Un altro dovere del servizio pubblico radiotelevisivo è quello della trasparenza".