Lavoratrici, lavoratori, pensionati,
Cari compagni e cari amici, che oggi avete nuovamente incrociato le braccia,
siamo arrivati ancora una volta e non per nostra responsabilità, al punto più alto dello scontro con questo governo.
Lo sciopero generale di oggi, le notizie che arrivano da tutta Italia, dove centinaia di cortei e manifestazioni si stanno svolgendo, mentre noi stiamo qui in questa piazza, vogliono dire che il sindacato confederale è unito contro la manovra finanziaria di questo governo e che non è affatto disposto a far pagare ancora una volta, alla parte più debole del paese, il prezzo del loro fallimento politico ed economico.
Viviamo una situazione di grave declino economico, che colloca il nostro paese, agli ultimi gradini dei paese europei, per indici di crescita, produttività,di legalità, di efficienza, a causa soprattutto di scelte sbagliate in campo sociale e della totale assenza di interventi a sostegno dello sviluppo.
La verità è ormai sotto gli occhi di tutti e non possono più nasconderla con le bugie,con le promesse, con le illusioni.
Stipendi e pensioni non bastano più ad arrivare non alla fine del mese ma alla terza settimana.
Le nuove, poche, pochissime possibilità di lavoro per i giovani, sono solo precarie e discontinue.
Cresce il lavoro nero e minorile.
Linflazione reale non si sa più che percentuale abbia raggiunto.
Le industrie vivono la più difficile crisi dal dopo guerra ad oggi.
I Comuni, le Provincie, le Regioni, sono ormai da quattro anni, sottoposti a consistenti tagli di risorse e non sono più in grado di assicurare i servizi essenziali.
Avevano promesso un sogno agli italiani, ma ormai ci fanno vivere in un incubo.
Sfiducia, incertezza, sono ormai i sentimenti più diffusi, soprattutto nei giovani, che vivono con preoccupazione, la prospettiva di un futuro che si presenta incerto e probabilmente peggiore di quello dei loro padri.
E lunto dal Signore, quello che tutte le mattine guardandosi allo specchio dice di essere un Santo, come lultimo giapponese, continua a dipingere un paese irreale, falso.
Continua a dire che gli italiani sono primi nel numero di vetture procapite, nei telefonini, nei televisori, ecc.ecc.
Un paese dei balocchi, dove ora la nuova promessa che verrà ufficializzata in campagna elettorale, è quella di dare una casa a tutti;
che la colpa oltre che dei comunisti, è dei lavoratori che sono lagnosi e lavorano poco, a differenza di Lui, che giovane settantenne lavora 15-16 ore al giorno, che è necessario alzare letà pensionabile a 68-70 anni, perché oggi, grazie alle medicine si vive più a lungo.
Ma con chi crede di avere a che fare questo miliardario?
Mai era successo nella storia del nostro paese che un governo, per giustificare il proprio fallimento, avesse fatto ricorso alluso della menzogna in questo modo.
Un governo che si comporta così con il suo popolo è un governo senza dignità.
Il giochino di scaricare sugli altri le proprie responsabilità, ormai, non regge più.
Le difficoltà che il nostro sta paese attraversando, non è la conseguenza di un destino cinico e baro; sono leffetto di una mancanza di capacità di governare i processi complessi e collocarli nella giusta prospettiva dello sviluppo e dellinnovazione.
Ci vorrebbe unidea per lItalia e il suo futuro produttivo, ci vorrebbe una missione, un ragionamento.
Questa invece è una Finanziaria che non fa niente, non assicura rigore ai conti e scommette contro la crescita e il futuro del Paese, in cui giustizia e coesione non sono considerate, che taglia indiscriminatamente e alla cieca sempre nella solita direzione.
Mi è stata rivolta questa mattina da un giornalista una domanda: perché uno sciopero contro una Finanziaria che non aumenta le tasse ?
Questo in realtà è quello che questo governo vorrebbe far credere, almeno lascino a noi il diritto di spiegare perché scioperiamo.
Noi siamo in piazza per far riprendere il paese, davanti ad una finanziaria che non prevede investimenti e che non aiuterà i consumi.
Il nostro è lo sciopero di coloro che si oppongono ad una politica economica e sociale sbagliata, perché immagina un modello sociale fondato sul vantaggio di pochi, i più ricchi, quelli che ce la fanno da soli, ed allabbandono di tanti, i nuovi poveri, i giovani precari,i lavoratori che perdono il lavoro, i pensionati dimenticati, i disabili, i non autosufficienti, i lavoratori pubblici demonizzati.
Non aumentano le tasse?
Bugiardi siete dei bugiardi.
I tagli pesantissimi agli enti locali, non possono che tradursi in unulteriore riduzione della spesa sociale ( scuola,sanità,asili, cultura, assistenza.) o in un aumento della fiscalità locale e delle tariffe.
Sono circa 100.000 i lavoratori assunti con contratti precari nella pubblica amministrazione che perderanno il lavoro, come saranno oltre 50.000 nel mondo dello spettacolo, nella ricerca scientifica ecc.
Non ci saranno coperture necessari per il rinnovo dei contratti pubblici, i metalmeccanici sono anni che chiedono il rinnovo dei contratti.
Per il Mezzogiorno si riduce ogni prospettiva di crescita.
Non cè nulla per i tanti che non arrivano ad avere un reddito di mille euro mensili, non cè niente per i pensionati al minimo e per i 10 milioni di poveri di questo paese.
Non cè nessura riduzione della pressione fiscale per la maggioranza dei pensionati e dei giovani precari.
Come pensa questo governo che la gente possa apprezzare nulla a tanti e a pochissimi quasi tutto (quelli della rendita finanziaria che pensano solo a scalare le banche).
E dove sono finite la restituzione del fiscal drag? E le misure per gli incapienti?
Nella Finanziaria presentata non compare più nemmeno la parola pensionati, altro che la beffa del milione al mese!
La grave emergenza sociale che stanno vivendo unampia fascia di cittadini, di pensionati,di persone non autosufficienti, ma anche intere zone geografiche del nostro Paese, a partire dalla Tuscia, viene ignorata.
Nessun intervento a sostegno delloccupazione e degli investimenti, non è garantito il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali.
La riduzione delle risorse agli investimenti produce danni incalcolabili in comparti strategici, quali, i servizi idrici, ledilizia pubblica, le infrastrutture, i trasporti ferroviari.
Come può questo governo non accorgersi che sono tutti contro questa manovra?
I sindacati confederali, quelli autonomi la quasi totalità dei Comuni, Province, Regioni, persino la Confindustria e le altre organizzazioni dimpresa.
Possibile che il governo non si accorge che chi è isolato, non è chi protesta ma chi è allorigine della protesta?
Che idea di democrazia può avere un governo che è forte con i deboli e debole con i forti?
Che ha persino calpestato e annullato quella Costituzione nata dalla Resistenza?
Ma non passerete , il referendum popolare vi fermerà.
Ci muove una comune e grande speranza; dare al Paese, ai nostri giovani, un futuro fatto di pace, di sviluppo, di lavoro, di un reddito dignitoso e condizione dignitosa per gli anziani e per i più deboli.
Questa straordinaria partecipazione conferma la condivisione delle ragioni e degli obiettivi del sindacato e conferma la vostra consapevolezza della posta in gioco.
Fermamente, pacatamente ma in modo determinato, voglio dire, che il movimento sindacale non si fermerà; che non ci rassegneremo al declino del nostro Paese che invece si alimenta di valori come la giustizia,la solidarietà, i diritti.
Il sindacato non si fermerà per dare forza e alla speranza di molti e per dare diritti e dignità ad ognuno.
Governo Berlusconi, preparate le valigie la primavera anche in Italia sta arrivando, questa è stata la vostra ultima Finanziaria, il vostro ultimo scempio.
W il sindacato
W il mondo del lavoro.