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Alluvione Tarquinia - Un pensionato racconta la sua vicenda di vittima del maltempo in una lettera inviata al comitato "Marina Velka senza fango" e a Tusciaweb
Chi poteva immaginare...
Tarquinia 28 novembre 2005 - ore 0,11
- Riceviamo e volentieri pobblichiamo le lettera di una delle tante vittime dell'alluvione. Come spiega, il signor Bagnetti, insieme alla moglie, in pensione ha acquistato un appartamento senza sospettare che l'area fosse a pericolo alluvione. Come dire, una storia raccontata da una delle vittime in tutti i sensi di quanto sta accadendo.
Al Comitato "Marina Velca senza fango"
Al Governatore della regione Lazio
Al Presidente della provincia di Viterbo
Al Sindaco di Tarquinia
Alla redazione di TusciaWeb
Mi chiamo Giovanni Bagnetti ed abito a Perugia.
Nel 2002 ho acquistato, insieme a mia moglie, un piccolo appartamento con giardinetto in via torrente del Torrone.
Ormai non più giovani, essendo andati in pensione, mia moglie ed io abbiamo impiegato le liquidazioni per questo acquisto.
Non voleva essere né un investimento né una "seconda casa", ma, dopo la morte per un malore improvviso di nostro figlio avvenuta nel 2001 e in presenza di una pesantissima situazione familiare (due persone ultranovantenni e una ultraottantenne malata di Alzheimer, con noi conviventi, da gestire quotidianamente) tale appartamento doveva essere un luogo ove rifugiarsi, nei rari momenti disponibili, per stare tranquilli e tentare di scaricare la tensione accumulata al fine di riconquistare l'equilibrio perduto lontani da medicine da somministrare, pannoloni da far indossare, assistenza morale, visite mediche, ecc,.
Tale acquisto si è invece rivelato una maledizione.
I primi due anni ci abbiamo lavorato per effettuare delle personalizzazioni per noi indispensabili, poi, in meno di un anno due (credo tre secondo le notizie che ricevo nel momento in cui scrivo) alluvioni.
Purtroppo, per quanto prima detto, non possiamo partecipare attivamente alle iniziative del Comitato, ma sicuramente avete tutto il nostro appoggio morale e vi preghiamo di non mollare.
Ormai ci siamo dentro e non possiamo fare altro che lottare per ottenere dei risultati.
Al di là dei danni materiali avuti per i quali dobbiamo essere rimborsati, crediamo che la cosa assolutamente prioritaria sia la messa in sicurezza del fiume e di tutta la zona, in modo serio, in maniera che in futuro tali eventi non possano più succedere. Si pensi cosa accadrebbe se una cosa come quella del 15/16 novembre capitasse in luglio/agosto.
A prima vista, per non tecnici quali siamo noi, senza elementi concreti in mano, viene da pensare che in passato amministratori irresponsabili abbiano autorizzato costruttori altrettanto irresponsabili e realizzare un villaggio turistico quale è il Voltunna su una zona alluvionale (ma la verità sarà trovata da avvocati e giudici) .. e quelli come noi, che vengono da fuori, non potendo immaginare tutto questo, ci sono cascati.
Le autorità attuali (Regionali, provinciali, comunali, ecc ... per favore, almeno per una volta, senza rimbalzi di competenze) ora devono, subito, prima di altri disastri, riparare agli errori del passato.
Il dott. Marrazzo era bravissimo a difendere i diritti dei cittadini quando era conduttore di un famoso programma televisivo mi auguro che lo sia altrettanto ora che (per quel programma) ha avuto la fiducia della gente ed è diventato Governatore della regione Lazio.
Grazie a tutto il Comitato per quello che fa.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Giovanni Bagnetti
Perugia 27.11.2005
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