- Sottoassedio torna. Dopo il successo del debutto, infatti, la piecé teatrale di Antonello Ricci, portata in scena a cura del gruppo teatrale Volgiti, che fai, andrà in replica sabato 3 (ore 21) e domenica 4 dicembre (ore 18) nella ex-chiesa di SantOrsola in via San Pietro 2 a Viterbo.
Ricci, perché Sottoassedio torna?
"Le oltre 400 persone delle prime 2 serate hanno confermato che a Viterbo cè richiesta per un teatro dimpegno civile e non omologato. Più in generale direi che cè fame di una cultura libera dal ricatto dei finanziamenti, sganciata dal circolo vizioso della politica politicata. Realmente indipendente, in altre parole. La Viterbo delle associazioni e della voglia di partecipare. Sarà bene ricordare, una volta di più, la folta schiera di associazioni che ha reso possibile questo spettacolo: dallAnpi a Stampa Alternativa, dallArci alle associazioni Achille Poleggi e Frisigello. Chi stampando il libretto di sala, chi realizzando volantini, chi coprendo le spese vive. Una Viterbo solidale, genuina e inattesa".
Di che cosa parla lo spettacolo?
"Rievoca i tragici fatti di violenza politica che accaddero a Viterbo (come un po dappertutto in Italia) nel periodo che precedette la marcia su Roma e lavvento del fascismo. Sottoassedio porta in scena sentimenti e risentimenti innescati dalla adorazione squadrista del santo manganello, scende nei cuori di uomini e donne scossi e accecati da odi e rancori di parte, come recita una lapide scolpita in quei giorni insanguinati".
Ma perché riportare in scena fatti accaduti più di 80 anni fa?
Un po per divertita provocazione: ricordare ai Viterbesi che Viterbo non fu sempre la città nera che oggi una parte della nostra classe dirigente ama raccontare e raccontarsi. Un po perché le passioni che si recitano ai piedi delle mura di qualunque assedio sono le stesse di sempre: odio, pietà, vendetta, amore
Ma cè di più: Sottoassedio ha toccato un nervo scoperto di questa città. Pensavo di aver realizzato uno spettacolo di contenuto storico, lontano nel tempo per quanto attuale nei contenuti, invece ho sperimentato di persona che quei fatti sono ancora vivi. Ho dovuto prendere atto, insomma, che la sofferenza e lo sconvolgimento dei destini che da quei fatti si generò è ancora drammaticamente presente. Sembra incredibile ma è così".
Parlava, poco fa, di una cultura libera da ricatti. Vuol spiegarsi meglio?
"Le associazioni viterbesi sono (comprensibilmente) preoccupate dalla carenza di finanziamenti per le loro attività. A me, sinceramente, il problema pare un altro: ossessione quasi maniacale per i grandi eventi da una parte, finanziamenti a pioggia (e quindi risibili, per di più senza alcun vero filtro di qualità) dallaltra. Una logica che per le risorse di un territorio come quello viterbese rischia alla lunga di risultare depauperante. Ecco, a me sembra che in questa città, nonostante qualche novità interessante ed un certo volontarismo caratteristici dellera Gabbianelli, manchi a Viterbo una politica culturale degna di questo nome".
Gabbianelli
politica culturale
politica ambientale
lultima domanda viene da sé: ma lArcionello che fine ha fatto? Morto e sepolto?
"Tuttaltro. Confesso che dallamministrazione mi sarei aspettato maggiore efficienza e tempestività (con dicembre scadrà il termine ultimo delle promesse fatte un anno fa dal sindaco Gabbianelli e quindi anche la nostra tregua). Ma non dispero: confido ancora nella parola donore del sindaco. Daltro canto lArcionello sta per fare di nuovo capolino in consiglio comunale. Staremo a vedere. A scanso di equivoci noi stiamo operando tutti i passi necessari presso Regione e Provincia affinché il traguardo dellarea protetta venga raggiunto entro il 2005. E poi cè una sorpresa per tutti. Sarà pronta a giorni. Il coordinamento è di nuovo pronto a colpire. Per il momento non mi chieda di più".
Lallestimento di Sottoassedio sarà preceduto da un reading di brani inediti che Ricci eseguirà in coppia con Massimiliano Bagaglini
Domenica il pomeriggio sarà introdotto dallo storico Eros Francescangeli (Arditi del popolo, Odradek)
Allestimento pittorico: Ireneo Melaragni - Consulenza storica: Silvio Antonini
Volgiti, che fai: Michela e Pietro Benedetti, Elisabetta Capotorti, Valentina Cappalli, Olindo Cicchetti, Domenico Coletta, Sara Grimaldi, Gianni Pelosi e Alfonso Prota