Senza Filtro - Sabato 26 novembre si è svolta la cerimonia di inaugurazione del duomo di Ronciglione che viene restituito alla comunità dopo i lavori di restauro.
La chiesa dedicata ai Santi Pietro e Caterina è tra gli esempi più belli dellarchitettura barocca, che pur avendo subito degli interventi di restauro e consolidamento nel corso dei secoli, presentava allo stato attuale gravi problemi strutturali causati da infiltrazioni dacqua, rendendo anche necessaria negli ultimi mesi,la chiusura prima parziale ma poi definitiva della chiesa.
Alla cerimonia hanno partecipato oltre al parroco Don Silvio Iacomi, monsignor Divo Zadi , vescovo della diocesi di Civita Castellana , accompagnato da Don Carlo Crucianelli, vicario della diocesi stessa, il sindaco di Ronciglione Giancarlo Bianchini, il presidente della Banca di Credito cooperativo di Ronciglione Giuseppe Ginnasi, oltre a numerose autorità civili e militari. Erano presenti inoltre il senatore Michele Bonatesta e Laura Allegrini ed il corpo bandistico cittadino Alceo Cantiani, diretto dal maestro Fernando De Santis.
Don Silvio Iacomi nel discorso dapertura ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione dellopera di restauro del duomo, sia le Istituzioni pubbliche, sia gli enti e soprattutto la cittadinanza.
Il parroco ha poi ricordato liter che ha portato al restauro del duomo, unopera che ha comportato uno sforzo economico pari a 469.000 € circa, di cui circa 330.000 pari al 70% dellimporto globale, finanziati dalla Regione Lazio con delibera del 17.2.2003. Il restante 30% pari a circa 139.000 € è stato il frutto della raccolta fondi tra la popolazione ed le attività commerciali del paese uniti ai contributi economici dellamministrazione comunale e della Banca di Credito Cooperativo di Ronciglione.
I fondi raccolti sono stati poi gestiti da un comitato cittadino pro duomo del quale facevano parte oltre al parroco, numerosi rappresentanti di enti , associazioni e della cittadinanza.
La parola poi è passata allarchitetto Pietro Paolo Lateano, ideatore, progettista e direttore dei lavori di rastauro del Duomo, il quale ha illustrato liter che ha portato allinizio dei lavori del 25 Febbraio 2005, ed i risultati raggiunti riguardo gli obbiettivi che ci si era prefissati nella conferenza del 4 Ottobre 2003 dal titolo Il futuro ha un cuore antico, nella quale aveva illustrato le problematiche che presentava la struttura.
Larchitetto Lateano, docente di restauro presso lAccademia di belle arti di Viterbo, ha ringraziato innanzitutto il suo staff composto da oltre 50 persone, che hanno lavorato mesi senza sosta e soprattutto in condizioni climatiche e tecniche non sempre ottimali. Ha inoltre evidenziato limportanza del contributo apportato al progetto dal Prof. Palmerio, docente di restauro alla facoltà di architettura dellUniversità La Sapienza di Roma.
I lavori di restauro eseguiti hanno favorito il consolidamento strutturale della chiesa, in particolare nella parte destra delledificio dove erano ben evidenti delle lacerazioni
delle pareti. Il rifacimento del tetto impedirà ulteriori infiltrazioni dacqua che hanno causato nel tempo gravi danni alle pareti interne del duomo, con conseguenti cedimenti strutturali che hanno reso necessari ed immediati gli interventi tecnici.
Quindi si è eseguita unopera di deumidificazione delle mura, ed un attento restauro della facciata della chiesa con il recupero di stucchi e fregi e riportandone alla luce i colori originali che nel corso dei secoli erano stati più volte alterati.
Di particolare rilevanza sono state le illustrazioni dellarchitetto Lateano, che hanno evidenziato le tecniche allavanguardia che sono state adottate nel corso della lavorazione, soffermandosi sulla tipologia dei materiali usati tra i quali le fibre di carbonio, materiale sperimentato con successo anche nel restauro della chiesa di S.Francesco dAssisi gravemente danneggiata dal terremoto.
Al termine il saluto del sindaco Bianchini che nel complimentarsi con larchitetto ed il suo staff, si è impegnato formalmente a nome dellamministrazione comunale di realizzare a breve le strutture necessarie per unadeguata illuminazione della facciata del duomo.
A conclusione lintervento del vescovo Divo Zadi, che si è altresì complimentato con i progettisti ed lo staff tecnico del restauro ed in particolare con la cittadinanza per lo sforzo economico che ha reso possibile la realizzazione dellopera.
Una chiesa che viene restituita al culto dei suoi fedeli, grazie soprattutto allimpegno della comunità ronciglionese., della curia diocesana e del parroco Don Silvio, che ha avuto il merito insieme ai suoi collaboratori, di credere sin dallinizio nel progetto e la costanza di portarlo a compimento tra mille difficoltà.
Al termine della conferenza il vescovo ha celebrato la S.Messa alla quale hanno assistito numerosi fedeli finalmente consapevoli di essere in una chiesa restaurata, e consolidata, ma soprattutto di aver iniziato il recupero del tesoro religioso, storico ed artistico della comunità di Ronciglione, del quale il duomo rappresenta la massima espressione.