Senza Filtro - Apprendo da un trafiletto non firmato sul Corriere di Viterbo del 28 ottobre 2005 che una componente del centro polivalente La Pila, meglio definita come gli anziani che frequentano la struttura, avrebbe chiesto e ottenuto un incontro al Presidente del centro sociale Paolo Caravello.
Nel corso di tale incontro sarebbe stato fischiato (sempre dagli anziani?) il consigliere di circoscrizione dei Ds Anna Laura Stefanoni perché avrebbe accusato ingiustamente, sempre gli anziani, di essersi rifiutati di pulire i locali della struttura polivalente.
Per loccasione La Stefanoni si sarebbe fatta accompagnare da altri tre esponenti di minoranza della circoscrizione (la scorta?), tutti immagino a darle manforte nel suo delirio gerontofobico.
Dopo unora di botta e risposta larcigna consigliera di circoscrizione avrebbe abbandonato laula.
Costernato e incuriosito ho incontrato uno degli accompagnatori della signora Anna Laura, un consigliere della quinta circoscrizione di Rifondazione Comunista, che ha fatto un resoconto completamente diverso dellaccaduto.
Prima di tutto è opportuno spiegare che anche il presidente Caravello del centro La Pila è un consigliere della Va circoscrizione, e precisamente è un consigliere di Alleanza Nazionale.
In secondo luogo Anna Laura Stefanoni, membro del comitato di gestione del centro polivalente, da tempo denuncia pubblicamente che la struttura pubblica dovrebbe essere pulita a cura del Comune o della Circoscrizione e non su base volontaria.
Mi sembra una autorevole opinione sulla quale ci si può confrontare e non leggo in questo parere alcuna offesa verso gli anziani.
Mi si dice invece che durante lassemblea in questione cè stato una sorta di rissa verbale condita da insulti e provocazioni.
Se i fatti sono andati così, come ha potuto un presidente di una struttura pubblica permettere tutto questo?
E vero, come riferitomi, che alcuni intervenuti allassemblea non hanno potuto parlare?
Perché?
Chiedo pubblicamente al Sindaco e allassessore ai servizi sociali di far chiarezza sullaccaduto e sulloperato del presidente del centro sociale La Pila.
IL SEGRETARIO DEL CIRCOLO DI VITERBO DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA CONSIGLIERE COMUNALE DI VITERBO
Marco Prestininzi
Come consigliere di circoscrizione vorrei fare il punto sull'increscioso episodio verificatosi, martedì scorso, al Centro Polivalente "La Pila".
Ero li presente sia perché invitato dalla sig.ra Stefanoni, sia perché in qualità di consigliere ho diritto a partecipare a qualsivoglia riunione che si svolga in un luogo pubblico, pur non avendone, come requisito, l'iscrizione.
E' stato sorprendente per me vedere come possa essere stata attaccata una persona come la signora Stefanoni, solo per aver avanzato la legittima proposta di provvedere, come si verifica per la maggior parte di questi casi, alla pulizia del centro, avvalendosi di un addetto legalmente stipendiato e inviato dal comune, invece di "scomodare" gli anziani iscritti.
Al di là delle tesi orali sostenute sia dalla signora Stefanoni, sia dagli altri membri del centro, si doveva valorizzare la validità e la legittimità di una proposta varata solo per andare incontro a quella che probabilmente era una esigenza generale della piccola comunità.
E' stato inutile attaccarsi su chi affermava di aver riferito una cosa e su chi ne sosteneva un'altra, d'altra parte, in questi casi si sa, che se ci sono persone disposte a rimangiarsi tutto, chi sostiene una ragione, può essere infangato ingiustamente.
Non voglio assolutamente accusare nessuno di aver mentito, perché non posso farlo, perché non voglio farlo e perché ritenevo più adatto che fossero portate avanti discussioni incentrate più sui fatti e sui contenuti, che quel giorno erano inattaccabili, perché inattaccabile era la proposta della signora Stefanoni.
Il fatto poi, che la sua tesi fosse comparsa prima sui giornali, faceva solo ed esclusivamente parte del suo lavoro ed è stato giusto dall'altra parte che se ne richiedessero spiegazioni.
Il fatto scandaloso è stato l'aver assistito a quella che può benissimo essere definita una "lapidazione".
Forse il termine può sembrare esagerato, ma esagerata è stata la reazione di chi non si trovava d'accordo con la signora Stefanoni.
Poi, far seguire ogni intervento di quest'ultima e del consigliere Marco Scipioni, con una serie di urla e terminare l'accesa discussione con un coro da stadio che incitava gli stessi e chi la pensava come loro ad andarsene, non può essere qualificato e non è giustificabile.
Il tutto è stato assai poco democratico.
Fabrizio Cardoni
consigliere dei Comunisti italiani della V°Circoscrizione di Viterbo.