Viterbo -Prendi a casa uno studente, al via le prime convivenze
Se nonna Fresia ospita Silvia...
Viterbo 30 novembre 2005 - ore 0,10
Senza Filtro - Fresia, nonnina viterbese tutto pepe di 82 anni e Silvia, 23enne di Orvieto, al terzo anno di Università della Tuscia, facoltà Lingue e Letterature moderne, saranno le prime a dare il via alliniziativa Prendi a casa uno studente, lanciata dallassessorato del Comune di Viterbo alle Politiche Sociali.
La convivenza tra loro inizierà domani, alla quale molto presto se ne aggiungeranno altre due, formate anche queste da coppie di anziane signore e studentesse, mentre sono al vaglio sei richieste di anziani e otto provenienti da universitari. Risultati decisamente ottimi, se si pensa che liniziativa è stata lanciata da poco più di un mese, alla quale Fresia e Silvia hanno aderito con entusiasmo: La solitudine mi pesa tanto spiega infatti la dolce anziana viterbese non ho amici, figlio e nipoti sono presenti, certo, ma presi giustamente dal lavoro e dallo studio, dunque la mia compagna giornaliera è la televisione.
Così, quando ho saputo, durante il soggiorno estivo organizzato dal Comune per noi anziani, che cera la possibilità di accogliere uno studente in casa, ho subito fatto domanda. Ho conosciuto Silvia, che mi sembra una brava ragazza, dolce ed educata e non vedo lora di accoglierla: la sua cameretta, con la scrivania per studiare, è già pronta e mi piacerebbe che magari, in futuro, mi chiamasse nonna!. La signora Fresia è davvero in gamba replica Silvia è indipendente, porta benissimo i suoi anni e tiene la casa come un gioiello; tra noi è scoccata subito una corrente di simpatia. Finora dovevo recarmi tutti i giorni allUniversità da Orvieto e fare la pendolare, considerati i trasporti che non sempre sono in orario, la pioggia e il freddo, era davvero pesante.
Per questo liniziativa lanciata dallassessore Rotelli mi è sembrata una mano santa e lho subito detto ai miei compagni di studi, per convincerli ad aderire. Liniziativa è molto importante, soprattutto per lo scopo umanitario: queste persone anziane non ci accolgono certo per guadagnare, visto che noi studenti contribuiamo con una spesa minima. Hanno bisogno invece di tanta compagnia e di una mano per le piccole incombenze di tutti i giorni. Spero che in tanti sposino questa nuova forma di convivenza, che può dare tanto agli anziani soli e a noi giovani studenti fuori sede.