Senza Filtro - Dopo una lunga e sofferta riflessione ho deciso di rompere ogni indugio e comunicare così la mia definitiva uscita da Forza Italia. Credo sia però importante spiegare questo mio passaggio politico per evitare strumentalizzazioni di cui sono stato vittima, troppo spesso, in passato.
Lascio FI per rimanere coerente con i valori in cui credo non esiste un motivo valido per rimanerci.
Le ragioni sono di squisito carattere politico, sono molteplici ed in parte arcinote: mancanza totale di un reale confronto democratico interno; immobilismo di comodo, che consente a pochi di gestire il partito ; inesistenza di un meritogramma; assenza di regole e di garanti imparziali.
Ho militato in Forza Italia sin dal lontano 1994, in prima linea, come responsabile locale del partito, quando certi personaggi, che oggi ricoprono cariche amministrative importanti e sovente salgono in cattedra per sentenziare, erano restii ad esporsi in prima persona, visti i tempi politici ancora incerti.
Posso affermare con orgoglio, senza timore di smentita, di aver contribuito, a livello locale, ad un cambiamento politico radicale per la nostra città, grazie alla vittoria storica del 1999 e a livello provinciale, di aver cooperato a radicare FI nel territorio avendo sempre fatto parte del comitato politico provinciale e diretto, come presidente, un club azzurro .
Il mio pregresso impegno politico ha sicuramente contribuito alla mia crescita personale ed è per questo che non rinnego nulla di ciò che ho vissuto.
Ho lavorato con dedizione e senza seconde finalità, per più di un decennio, inseguendo un obiettivo ambizioso: contribuire a trasformare un movimento in un partito politico, impegnando risorse, idee, professionalità, in vista di una auspicata e necessaria svolta sociale locale e nazionale.
La mia profonda delusione è nata nel constatare una realtà, che è sotto gli occhi di tutti, quella cioè che FI è rimasta un movimento fatto a immagine e somiglianza del suo leader .
Non si è evoluta in partito poiché non si applicano e non si fanno rispettare regole di partito e/o deontologiche.
Un non partito in cui la parola dordine è: siamo tutti necessari, ma non indispensabili. I militanti vecchi e nuovi sono presi in considerazione e ascoltati, a seconda delle circostanze e degli umori del momento.
Non c è stata, a vari livelli, la volontà di formare, di far crescere, una classe dirigente di base che potesse camminare con le proprie gambe e che pensasse con la propria testa.
E ancora oggi, di fronte a quello che per certi versi è un vero e proprio esodo di militanti e di elettori, non sono state date risposte politiche adeguate.
Nonostante la mia disponibilità personale e dellautorevole gruppo di cittadini che rappresento, a ricercare ununità di intenti che soddisfacesse, in termini politici, le varie anime dello stesso partito, mettendo da parte i personalismi, al fine di contribuire ad un rilancio futuro, vista la debacle regionale, ho ricevuto solo risposte di cortesia e nullaltro.
Un'offesa alla mia dignità politica, e alla intelligenza di quegli uomini liberi, di quei cittadini che mi onorano del loro consenso elettorale.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è lannullamento, strumentale, del nuovo congresso locale, che vanifica di fatto la possibilità di un confronto democratico e chiarificatore sulle importanti vicende politiche di questi ultimi anni (mio dimissionamento da vicesindaco; svolgimento dellultimo congresso comunale; fumosa attività politica locale ecc.).
Fare politica, per me, rappresenta un dovere civico al quale non intendo rinunciare. Significa contribuire con le proprie idee e valori a migliorare la società in cui viviamo.
Significa ostacolare quanti intendono gestire il futuro di un territorio anteponendo interessi personali a quelli della collettività.
Poiché desidero continuare a far politica attiva esco da FI e con me tanti altri amici: in questo momento storico sono convinto che solo lasciando FI potrò continuare a rappresentare con dignità politica e personale i tanti cittadini che mi hanno sempre sostenuto e che si aspettano risposte concrete.
Scelgo di rimanere nellambito della Casa delle libertà, per rappresentare ancora coerentemente gli elettori di centro destra, scelgo la fedeltà alle aspettative del mio elettorato aderendo allUdc: un partito che si ispira ai valori cristiani e democratici che condivido pienamente e che rappresenta, oggi, un valido punto di riferimento.
Mi hanno convinto definitivamente le ferme posizioni prese a livello nazionale a tutela della famiglia, la posizione sulla legge 194 nonché lautorevole testimonianza di identità, di concretezza e della forza di valori comuni.
Domenico Parroccini
Consigliere Comunale del Comune di Civita Castellana