Senza Filtro -A Piero Marrazzo
Presidente della Regione Lazio
Illustrissimo presidente, è ancora vivo in noi il ricordo di quando lei, in veste di conduttore televisivo della rubrica Mi manda RAI 3, rappresentava per noi e per i cittadini italiani un punto di riferimento per richiamare lattenzione della pubblica opinione sui numerosi fatti ed episodi di sopraffazione, di ingiustizia e di imbrogli più o meno legalizzati che, quasi sempre, hanno arrecato pesanti conseguenze a tutti coloro che, in qualità di utenti di vari servizi pubblici, si sono visti raggirati, ingannati e truffati oltre misura.
Con il passare degli anni, abbiamo assistito ad una entusiasmante evoluzione del suo modo di fare televisione, dapprima circoscritto al ruolo di semplice giornalista per giungere, poi, ad una insperata performance che, via via, ha assunto le sembianze del grande conduttore schierato in prima linea per la difesa dei diritti della gente e di quanti risultavano oppressi dal feroce meccanismo di un sistema sociale per niente concentrato sulle esigenze dei più deboli.
Così, noi, ricordiamo il Marrazzo televisivo, puntiglioso, determinato e perfino coraggioso nei suoi forti contrasti con i responsabili di certi comportamenti censurabili; ed è per questa caratteristica, per questo suo atteggiamento da paladino della giustizia che moltissimi elettori hanno consentito la sua nomina a presidente della Regione Lazio, confidando in un proseguo del suo interesse popolare, magari ancora più rafforzato negli scopi e negli intenti, se non altro perché svolto in veste di governatore.
Sulla scia di tale significativa risposta politica, si sono inseriti entusiasmi e fervori di popolo ed anche noi della Fials abbiamo accolto la sua elezione con i migliori auspici e con la giustificata speranza che qualcosa sarebbe cambiato, soprattutto sul piano dellaffermazione dei principi di libertà, democrazia ed equità, troppo spesso fortemente ridimensionati da una visione egemone, arrogante e repressiva di improvvisati dittatori che gestiscono la cosa pubblica.
Ebbene, il comunicato stampa con il quale si è data notizia del ricorso al Tribunale di Roma per lestromissione della Fials dal tavolo di concertazione per lapplicazione della legge che dovrà disciplinare le modalità di accesso alla nuova dirigenza sanitaria degli infermieri, dei tecnici, dei fisioterapisti e degli altri operatori sanitari, ci riporta brutalmente indietro negli anni e ci fa respirare unaria di persecuzione ideologica che credevamo morta e sepolta nella terra di questa nostra Italia libera, democratica ed antifascista.
Comunque, vogliamo oltremodo avvalorare la nostra ipotesi che, tale coercitiva condotta nei confronti della Fials, rappresenti semplicemente una innocente dimenticanza che, in fin dei conti, toglierebbe veramente poco alla sua ferma determinazione di essere il presidente di tutti i cittadini del Lazio e, a maggior ragione, di dare il giusto peso ad una organizzazione promossa sindacato maggiormente rappresentativo con i consensi dei propri associati e dal voto dei Lavoratori nellelezioni delle rsu.
Pertanto, illustrissimo presidente, siamo sempre più convinti che, in ossequio ad una democrazia compiuta ed ai principi costituzionali che regolano landamento politico del nostro paese, lei saprà riconsiderare il ruolo di questa organizzazione sindacale con lattribuzione di tutte le prerogative concesse da sempre alle altre organizzazioni sindacali in materia di trattativa e di concertazione contrattuale.
Distinti ossequi.
Roberto Talotta
SEGRETARIO PROVINCIALE FIALS