Regione - Secondo l'assessore Brachetti "La lobby dei tecnici imperversa nei comuni" Roma 5 novembre 2005 - ore 0,10
Senza Filtro - Non credevo di suscitare una tale reazione, quando ho parlato, nellambito di un convegno sulle risorse comunitarie a favore dei piccoli Comuni del Lazio, di epilogo per la stagione della lobby dei tecnici, che è riuscita finora a farsi finanziare dalla Regione progetti presentati dalle amministrazioni comunali, a prescindere dalla loro reale utilità e fattibilità. Nel ricordare lindirizzo politico dellAmministrazione regionale guidata da Piero Marrazzo, che è quello di commisurare gli interventi alle esigenze concrete dei cittadini, su un piano di pari dignità, intendevo affermare un principio di giustizia e di equità. I tanti amministratori che mi hanno chiamato subito dopo le mie dichiarazioni mi hanno, però, ancor più convinto che quello che ho sollevato è un problema di estrema attualità per gli enti locali, molti dei quali, oggi, in presenza di una feroce riduzione dei trasferimenti statali, si trovano spesso a dover completare opere assolutamente inutili, o sovradimensionate, senza disporre delle risorse necessarie, con la reale prospettiva di mandare in stato preagonico le casse comunali.
A ribadirlo è lassessore agli Affari Istituzionali, Enti Locali e Sicurezza, Regino Brachetti, il cui ammonimento sullo strapotere dei tecnici ha trovato ulteriore conferma nellopinione della dottoressa Rosanna Bellotti, direttrice della direzione regionale programmazione economica, anche lei fortemente critica su una tendenza che ha portato, ad esempio, alla realizzazione di una minima parte delle opere per le quali è stato fatto ricorso al fondo per la progettazione.
Spesso si tende a distribuire in mille rivoli, parecchi dei quali destinati ad inaridirsi, i finanziamenti riservati per opere negli enti locali ha aggiunto Brachetti se questo era già sbagliato in periodi più floridi, oggi è assolutamente deleterio. Il rischio concreto è che gli errori di programmazione vadano, alla fine, a pesare sulle tasche dei cittadini. Interventi e finanziamenti devono, viceversa, essere orientati esclusivamente da progetti di ampio respiro, al servizio dei reali fabbisogni delle persone. Solo in questo modo sarà possibile razionalizzare la spesa e distribuire le poche risorse rimaste in maniera equa ha concluso Brachetti.