Viterbo - Lo spettacolo con la regia di Antonello Ricci replica questa sera a Sant'Orsola
Sottoassedio, è successo di pubblico
Viterbo 6 novembre 2005 - ore 15,40
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Le immagini dello spettacolo - foto Riccardo Spinella, Fotovideolab |
Senza Filtro - Pubblico delle grandi occasioni ieri sera a SantOrsola per la prima di Sottoassedio, regia di Antonello Ricci. Almeno duecento persone assiepavano la ex-chiesa di via S. Pietro. Un silenzio intenso, partecipe e
paziente (per qualche problema di acustica a fondosala) ha contrappuntato i vari momenti della serata.
Nel corso della tavola rotonda per la presentazione del libretto di sala, edito di Stampa Alternativa nella fortunata collana Millelire (Viterbo 1921-2: violenza politica e squadrismo fascista), Alfio Cortonesi, Alberto Prunetti e il curatore della pubblicazione Silvio Antonini si sono soffermati sullimportanza di una memoria storica critica (e autocritica), metodologicamente rigorosa e scrupolosamente documentata, sempre calata nel fatto e mai preda di pregiudizi faziosi: perciò stesso non ricattabile da revisionismi appiattiti sulla polemica politica delloggi. Seguito con particolare attenzione, per il respiro pedagogico e morale delle questioni sollevate, lintervento di Cortonesi, noto e stimato docente dellateneo cittadino.
Poi è toccato a Volgiti, che fai con Sottoassedio. Un flusso trascinante di emozioni le più antiche del mondo: odio e pietà, vendetta e amore, strazio e tradimento. Sentimenti e risentimenti onnipresenti ai piedi delle mura dogni assedio, da Omero a Stevenson. Passioni di volta in volta scandite da cupo rullare di tamburi, trombette da banditore, cori scanzonati, slogan minacciosi, canzonette di guerra e parodie politiche, versi di poeti popolari. Su tutto, la riscoperta, felice quanto inattesa, dun dialetto viterbese tutto sub specie drammatica. Il pubblico ha seguito la breve piéce (tre quarti dora circa) letteralmente incollato alle sedie. Poi lapplauso finale. Caldo, prolungato, liberatorio. Consensi per gli attori della compagnia (ben 4 gli esordienti assoluti), dal veterano Olindo Cicchetti alle giovani Sara Grimaldi e Valentina Cappalli. Si segnalano i monologhi di Pietro e Michela Benedetti accolti da applausi a scena aperta.
Particolarmente apprezzata, infine, lopera Ex-voto - la strada delle lapidi, allestimento pittorico del maestro Ireneo Melaragni dedicato (ma cera da dubitarne?) alla memoria come pietas, magistralmente valorizzata dalle luci di Gianni Mascherucci.
Questa sera si replica alle 18.00. La messinscena sarà preceduta da una breve lezione-racconto di Antonello Ricci (Cera una volta unaltra Viterbo) che leggerà e commenterà alcune scene del copione escluse dalla versione finale. Saranno proiettate foto depoca.