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Soriano nel Cimino
Sesso, minacce ed estorsione
Soriano nel Cimino 9 novembre 2005 - ore 0,10
- Lha fatta entrare a casa sua senza problemi, pur non vedendola da anni, ma subito dopo V.E., un invalido civile al cento per cento, incapace di intendere e di volere, ha capito subito cosa voleva da lui, E.P., oggi processata per furto ed estorsione.
Era il 2 novembre del 2003, quando la 33enne E.P., di Soriano nel Cimino, con precedenti penali, appena uscita dal carcere, entrò in casa di V.E. e qui gli avrebbe slacciato i pantaloni per soddisfarlo oralmente, per proseguire poi in un rapporto completo, dicendogli di volergli bene.
Ma a prestazione eseguita pare che la donna gli avrebbe chiesto venti euro, per aumentare a 150 euro in unaltra prestazione, avvenuta qualche giorno dopo, ed arrivare a 350 euro alla settimana.
Se luomo non avesse pagato gli avrebbe mandato dei suoi amici per fargli del male, ma
luomo non aveva tutto quel denaro ed allora gli avrebbe rubato il telefonino.
A ciò avrebbero fatto seguito altre richieste di denaro fino a quando luomo decise di denunciare la donna.
Davanti al giudice Centaro e al p.m. Nisi, la dottoressa Brinchi, incaricata dal tribunale della perizia psichica sullimputata, difesa dallavvocato Giorgio Pellegrino, ha chiesto al giudice i termini per verificare e stabilire se la donna al momento dei fatti fosse stata capace di intendere e volere.
Il processo è stato aggiornato al 26 gennaio 2006.
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