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Il passaggio ostruito dall'albero |
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La parte alta dell'albero spezzata |
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Quasi una discarica |
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Il cartello che ricorda un intervento di bonifica del 2003 portato a termine grazie alla Provincia e al Ceis |
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- Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di un nostro lettore che ci ha segnalato lo stato di degrado della sorgente dell'Acquarossa. Sulla gradinata sconnessa che porta alla sorgente è crollato un albero che impedisce di raggiungerla. Qualcuno ha creato un passaggio attraverso l'albero a di poco pericolo. Ovviamente, c'è immondizia e degrado un po' dappertutto. Insomma una vergogna per la storica sorgente e per l'insediamento etrusco lì vicino.
Chi domandasse ad un Viterbese informazioni sulla località dellAcquarossa, riceverebbe molto probabilmente questa risposta: AllAcquarossa lacqua sa di ferro!
Pochi sanno invece che quel luogo è molto di più: a solo a un Km dalla strada provinciale Teverinae cinque dal centro della città di Viterbo, su un ripiano tufaceo di circa 15 ettari, si sviluppò tra il VII e il V secolo a.C. un grande insediamento etrusco.
Lantica civiltà crebbe anche perché difesa dallansa del noto Fosso dellAcquarossa: la caratteristica saliente della sua acqua è proprio quella di essere di natura ferruginosa; molto probabilmente, oltre alle attività agricole, gli abitanti erano particolarmente dediti allo sfruttamento dei giacimenti di ferro della zona.
Per i Viterbesi lacqua dellAcquarossa è nota, come detto, come lacqua che sa di ferro, e tutti conoscono la sua connotazione color rutilante.
AllAcquarossa lacqua sapeva di ferro! Chi provi infatti ad addentrarsi sulle scalette del breve percorso che portano alla fonte, troverà che una frana impedisce da qualche mese laccesso alla sorgente tanto amata dai nostri antenati; inoltre, tutto intorno, il luogo si trova in stato di totale abbandono: erbacce, cartelli turistici arrugginiti, sporcizia e rifiuti ovunque (lavatrici, televisori, stendini
e persino il telaio di un motorino!).
In tale condizione chi volesse provare a bere la peculiare acqua ferruginosa, non ha altra chance che girare e tornare indietro, facendo molta attenzione a non incappare in qualche rifiuto.
Osservando lo stato in cui riversa la nota sorgente, nasce spontaneo domandarsi perché non si intraprenda unazione volta al recupero della zona, in considerazione anche del fatto che da più parti si sente, da diverso tempo, parlare della necessità del rilancio dellattività turistica della nostra provincia.
Una iniziativa meritevole sarebbe senza dubbio, quella di coinvolgere, ancora una volta, in una attività di bonifica, i ragazzi della Comunità terapeutica del C.E.I.S. di Don Alberto Canuzzi, che proprio come fecero nel 2003, in occasione dellAnno Internazionale per la tutela dellacqua, con la collaborazione del Comune di Viterbo provvidero a recuperare larea intorno al fosso.
Il comprensorio dellAcquarossa è ricco di bellezze naturali e di storia, basti pensare alla vicina cittadella romana di Ferento che da troppo tempo rimane chiusa
proviamo a riscoprirlo
chissà che i nostro antenati e i nostri posteri ci ringrazino e per noi contemporanei si sveli un tesoro che aiuti la nostra provincia ad essere apprezzata sempre di più.
Simonpietro Cusi