Senza Filtro -Mi permetto segnalare pubblicamente una inspiegabile dimenticanza.
Ho appena finito di leggere due opuscoli sul trasporto della Macchina di S.Rosa in distribuzione gratuita nelle edicole.
Si tratta de Il sodalizio dei facchini di Santa Rosa.Storia.Trasporto della macchina, edito da Milano editoriale s.r.l e Una Rosa per Viterbo, magazine de Il Messaggero.
Sono due pubblicazioni di estremo interesse, con testi ben scritti e ricchi di notizie.
Non contengono, tuttavia, neppure un rapido cenno sul Monumento al Facchino,collocato in piazza della Repubblica opera,come noto, del maestro Alessio Paternesi, nostro concittadino .
Ricordo che il Monumento fu fortemente voluto dal Sodalizio dei facchini,quando Nello Celestini ne era il Presidente e che per la sua realizzazione si impegnarono, tra gli altri , il vescovo della diocesi di Viterbo, lex prefetto Moscatelli ed, inoltre, uomini politici ed Istituzioni, in particolare la Regione Lazio che concesse un notevole finanziamento e comuni cittadini con raccolta di firme ed invio di cartoline al presidente della giunta regionale, on Badaloni.
E dire che si potevano dare anche altre notizie in grado di suscitare la curiosità di molti spiegando, ad esempio, che sulla grande stele che rappresenta, stilizzata, la Macchina sono riportate le firme autentiche, apposte una per una, dai facchini che presero parte allultimo trasporto prima della realizzazione del monumento.
Una svista che a me sembra clamorosa, a discapito anche di una attenta informazione.
Lopera può, infatti, piacere o meno;si tratta, comunque, di giudizi personali e soggettivi ed ignorarne addirittura lesistenza è, lo si ammetterà, ingiustificato ed incomprensibile.
Penso alla delusione di Nello Celestini che si era battuto come un leone per quel monumento e mi immagino lamarezza dellartista Paternesi che può solo parlare, io credo, di città ingrata.
Spero che il prossimo anno sia possibile porre riparo ad una omissione che non fa certo onore.
Oreste Massolo