Viterbo - Conferenza Internazionale di Dendrocronologia EuroDendro 2005 Viterbo 21 settembre 2005 - ore 0,15
Senza Filtro -Dal 28 Settembre al 2 Ottobre 2005 si svolgerà a Viterbo EuroDendro 2005, Conferenza Internazionale di Dendrocronologia, a cui interverrà un centinaio di ricercatori italiani e stranieri. Levento è stato organizzato dalla professoressa Manuela Romagnoli e dal professore Gianluca Piovesan del Dipartimento di tecnologie, ingegneria e scienze dellAmbiente e delle Foreste (DAF) dell'Università degli Studi della Tuscia.
La dendrocronologia, che studia gli anelli di accrescimento degli alberi, è una scienza multidisciplinare che abbraccia un campo vastissimo di applicazioni, dalla datazione di manufatti lignei storici alla ricostruzione del clima del passato ed allo studio di fenomeni ambientali come frane, alluvioni, movimenti glaciali, eruzioni vulcaniche.
Il laboratorio di dendrocronologia dellUniversità della Tuscia è attivo da più di venti anni e svolge unintensa attività di ricerca con particolare attenzione alle applicazioni in campo ambientale (dendroecologia e dendroclimatologia) e alle datazioni dei manufatti lignei di interesse storico-artistico e archeologico.
PRINCIPI
La dendrocronologia si basa sulla misura dello spessore degli anelli di alberi. Le loro variazioni di crescita sono il prodotto di stagioni favorevoli o sfavorevoli. In particolare i massimi ed i minimi di accrescimento sono dovuti allinfluenza del clima (es. il freddo inverno del 1929, la gelata del 1957 etc.) hanno lasciato limpronta su alberi che vivono distanti tra loro anche centinaia di km.
APPLICAZIONI IN CAMPO AMBIENTALE
Le ricerche dendrocronologiche hanno riguardato numerose foreste delle Alpi, dellAppennino e degli ambienti costieri (pinete litoranee) in cui è stata determinata letà degli alberi e sono stati studiati i fattori che ne condizionano la crescita. Con riferimento al territorio laziale gli studi dendroecologici hanno riguardato i più interessanti nuclei di foreste vetuste montane (M.ti Sabini, M.te Terminillo, M.ti Cimini), gli ambiti collinari e costieri del Lazio (foresta di Castelporziano e Pineta del Circeo), nonché parchi cittadini (Villa Sciarra e Villa Doria Pamphili a Roma) dimostrando che anche alberi cresciuti in contesti urbani possono essere utilizzati nel monitoraggio ambientale.
APPLICAZIONI NEI BENI CULTURALI
La prof. Romagnoli ha recentemente condotto ricerche sui tetti di alcune basiliche romane (ricerca effettuata in collaborazione con le Università di Munster e di Berlino). Il legno maggiormente rappresentato nei tetti di Roma è il castagno che si ritrova a Santa Maria Maggiore, San Pietro in Vincoli, Santa Cecilia, San Crisogono, Santa Croce in Gerusalemme. Le analisi hanno consentito la costruzione di una cronologia di riferimento per il castagno utile per la datazione dei manufatti lignei storicamente collocati nel XV secolo in Italia Centrale. Anche il tetto del Teatro Unione di Viterbo è stato realizzato con legno di castagno proveniente da alberi cresciuti fino ai primi decenni del 1800 nella caldera del lago di Vico.
Attualmente sono in corso ricerche nellambito di un progetto coordinato dalla Facoltà di Beni Culturali in collaborazione con il Centro di Restauro di Palermo per lidentificazione, la caratterizzazione e la datazione dei legni che compongono il soffitto della cappella Palatina di Palermo, altri studi sono in corso a Taormina ed altri contesti in Sicilia.
Oggetto di analisi sono stati anche strumenti musicali e i dipinti su tavola del Museo Civico di Viterbo, del Museo Diocesano di Orte e del Museo Colle del Duomo di Viterbo. Si rammentano la Resurrezione del Perugino conservato nella Biblioteca del Papa Giovanni Paolo II in Vaticano e Eterno Benedicente di Giotto conservato nella Cappella degli Scrovegni di Padova. E stato appena conclusa unanalisi dendrotipologica dei dipinti su tavola della Galleria Nazionale dellUmbria.