Cooperativa Doganella e Cia - Duecento produttori allincontro di Canino Intervenga la Regione per superare la crisi del settore ovicaprino Viterbo 21 settembre 2005 - ore 0,15
Senza Filtro - Il settore ovicaprino non ha mai vissuto un periodo così nero come quello attuale: non solo il prezzo del latte è in caduta libera (- 30 per cento rispetto al 2002), ma il prodotto resta in gran parte invenduto, perché si registra un calo sensibile della domanda, dovuto alla contrazione dei consumi. In compenso, sono aumentati vertiginosamente i costi di gestione delle imprese.
Questa situazione di emergenza deve essere affrontata con urgenza, perché, con le 1.550 imprese che nella Tuscia danno lavoro a 6.000 addetti e che possiedono un patrimonio di 335.000 capi (la metà di quelli presenti nel Lazio), gli allevamenti ovini hanno un peso rilevante per leconomia agricola. Decisivo, per superare la crisi, sarà lintervento della Regione Lazio e degli altri Enti competenti. E quanto hanno detto, a chiare note, Rosato Melaragni, e Petronio Coretti, presidenti, rispettivamente, della Cooperativa di produttori di latte Doganella e della Cia, nellincontro tenuto, su loro iniziativa, presso la sede dellimportante struttura associativa di Canino (che conta 340 associati).
Affollata la sala: ben duecento i produttori presenti, che hanno evidenziato lo stato di grave difficoltà del settore. Alliniziativa sono intervenuti il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, capogruppo dei Ds alla Pisana, con Leslie Capone, dellassessorato allAgricoltura della Regione Lazio, Alessandro Mazzoli, presidente della Provincia di Viterbo, accompagnato da Mario Trapè, assessore allAgricoltura, Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo, e Lina Novelli, sindaco di Canino.
Tutti sono entrati nel merito dei problemi sollevati nella puntuale analisi di Melaragni e Coretti. Per la Regione, Parroncini ha avanzato precise proposte sulle quali si è impegnato a confrontarsi con lassessore competente: istituzione di un tavolo regionale al quale partecipino produttori e aziende di trasformazione per fissare il prezzo del latte per la campagna 2005-2006; redazione di un piano zootecnico regionale; interventi a sostegno della trasformazione. Inoltre, bisogna spendere -ha detto- i fondi previsti in bilancio per la lingua blu. Mazzoli e Trapè hanno assicurato lattenzione della Provincia, in raccordo con la Regione. Sulla stessa lunghezza donda, Novelli, mentre Palombella si è soffermato sul marchio collettivo Tuscia Viterbese, del quale potranno fregiarsi finalmente anche i caseifici per i formaggi prodotti esclusivamente con il latte dei pascoli della provincia.