Udc- Il segretario è arrivato in tarda serata al ristorante l'Oliveto - Pienone a Pianeta Benessere con oltre seicento persone Follini "benedice" Gigli nonostante la crisi di governo Viterbo 23 settembre 2005 - ore 1,44
Nando Gigli
Il ministro Mario Baccini
Dionisi, Gigli e Baccini
Santucci e Nando Gigli
-Nando Gigli fa il pieno a Pianeta Benessere. Oltre 600 persone si sono accalcate in una sala strapiena. Non basta. A benedire lentrata di Nando Gigli nellUdc sono arrivati tutti, nonostante il rimpasto di governo in atto e la crisi della Casa delle libertà, dal ministro Mario Baccini al segretario nazionale Marco Follini. E sì perché, nonostante gli impegni romani, Follini ha raggiunto Gigli & c. dopo le 22 al ristorante l'Oliveto. E non solo ha salutato lentrata di Gigli nellUdc come un fatto positivo ma ha ricordato la sua ultima vittoria a livello nazionale: le primarie anche per il centrodestra alle quali parteciperà anche un candidato del suo partito.
Nel pomeriggio di ieri a Pianeta Benessere, Gigli ha fatto gli onori di casa parlando per primo e spiegando le ragioni che lo hanno portato a uscire da Forza Italia e aderire allUdc. Sul palco oltre al ministro Baccini, il presidente provinciale Sandrino Aquilani, il segretario regionale Armando Dionisi e il capogruppo regionale Luciano Ciocchetti. Come dire tutti i livelli del partito. Assente Simeone, ma per problemi di salute.
La ragione fondamentale di questa riunione - ha detto Gigli - è la spiegazione di un passaggio politico. Questo al di là dei tentativi di linciaggio e di rissa che sono stati messi in atto. La nostra scelta ha un movente eminentemente politico. Certo cè chi preferisce dare una spiegazione basata su una sorta di trama di potere. Ma non è così.
Gigli ha poi ricordato la sua adesione a Forza Italia. Quando decidemmo di entrare in Forza Italia, ponemmo una condizione: poter fare politica. Puntavamo sul fatto che quel movimento politico si sarebbe dovuto trasformare in un partito politico. Radicato sul territorio. Con regole interne certe. Non è andata così. Forza Italia è rimasto un movimento fatto a immagine somiglianza del suo leader. Non esiste un partito. Per chi come me è cresciuto in un partito in cui vigevano le regole democratiche, è stato duro stare dentro Forza Italia. Dove conta solo lobbedienza al leader. Dove si risponde solo alle regole del marketing. Un movimento che non ha fatto nulla per formare una nuova classe dirigente. Un partito che di fronte allesodo, prima di elettori e poi di classe dirigente, non ha fatto nessuna riflessione. Ha solo dato vita a polemiche da bettola.
Continuando nella spiegazione del passaggio.
Avevo tre opzioni. Continuare a militare dentro Forza Italia, senza nessun entusiasmo. Smetterla di fare politica. E sottolineo, come ho più volte detto, che non ho più nulla da chiedere alla politica. Ma la verità è che non ho nessuna voglia di smettere - e qui la platea applaude fragorosamente -. La terza possibilità era di continuare a far politica dentro un partito vero. Qualcuno mi ha chiesto: perché lUdc? Non nego che ci possa essere una componente di nostalgia per la Dc. Ma il vero motivo è il recupero di una identità di valori. Valori che si basano sulle regole democratiche, sulla moderazione, sulla difesa della tradizione parlamentare, sul recupero del proporzionale. In buona sostanza sui valori del centro. Il vero motivo si fonda sullobiettivo di creare una casa comune dei moderati. Obiettivo indicato da Casini. E poi lUdc è un partito con regole certe e radicamento nel territorio. La prospettiva indicata da Casini è lunica valida per evitare una sconfitta quasi sicura.
Fin qui la spiegazione del passaggio da Forza Italia allUdc.
Poi la ciliegina sulla torta. Lamico Santucci mi ha comunicato la sua decisione di aderire allUdc.
E infine rivolgendosi ai vecchi militanti dellUdc.
Ringrazio chi già militava nellUdc per la simpatia con cui ci hanno accolti. Noi entriamo nel partito considerandolo casa nostra. Senza privilegi. Con gli stessi doveri e diritti di tutti gli altri.
Subito dopo è intervenuto Aquilani che non ha mancato di sottolineare come ci siano stati dentro allUdc anche contestazioni dellentrata di Gigli e dei suoi. Anche se lui valuta positivamente questo passaggio politico.
Il capogruppo alla regione Ciocchetti si è rivolto a Gigli dicendo: E entrato nel partito un maestro della politica.
Dionisi ha parlato di Recupero della storia della Dc.
Infine il ministro Baccini che ha letteralmente dato il benvenuto a Gigli nellUdc. Ed ha fatto un excursus sulle questioni che differenziano lUdc dal centrosinistra. Tra le questioni quella delle coppie gay.
Tra le persone che hanno partecipato allincontro il sindaco di Caprarola Alessandro Cuzzoli, Silvio Ascenzi, Antonella Bruni, che però ha spiegato di essere presente solo per ascoltare i personaggi politici di livello nazionale. Come dire che la sua presenza non ha un significato politico e non presuppone alcuna adesione all'Udc.