Senza filtro - "Chi si è scagliato contro il ministro della Salute, Francesco Storace, per la sua sacrosanta e doverosa decisione di sospendere la sperimentazione della pillola abortiva RU 486, sulla base delle risultanze delle verifiche eseguite dagli ispettori dell'Agenzia del farmaco presso l'ospedale Sant'Anna di Torino, o non conosce la legislazione vigente oppure vorrebbe che fosse violata con la complicità del ministro". Lo dichiara il senatore Michele Bonatesta, presidente della federazione provinciale di AN, secondo il quale "è di una gravità inaudita che il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, affermi che la sperimentazione della RU 486 presso il nosocomio torinese andrà avanti: l'ordinanza di un ministro non può essere disattesa".
Bonatesta sottolinea che "dalle verifiche ispettive è emerso che le modalità della sperimentazione violavano l'articolo 8 della legge 194, secondo il quale l'aborto può essere praticato soltanto ed esclusivamente in ambito ospedaliero e sotto stretto controllo medico. E questo per tutelare la salute della donna. Tanto è vero -fa notare il senatore- che pure la procura della Repubblica di Torino ha aperto un'inchiesta sulle modalità della sperimentazione. Che sia misogino pure Guariniello?"
"Non solo -aggiunge l'esponente di AN-: se pensiamo che l'aborto chimico mediante la pillola RU 486 deve essere attuato entro il 59° giorno di gestazione, anziché entro il 90° come avviene per quello chirurgico, ci rendiamo conto di come tale pratica riduca notevolmente il tempo a disposizione della donna per cercare di superare le cause che la inducono ad abortire. E in ciò sussiste il secondo aspetto di violazione della 194: la parte della legge che prevede forme di prevenzione e di dissuasione dallinterruzione volontaria della gravidanza viene resa di ancora più difficile applicazione".
Rivolgendosi poi agli "avvocati delle donne", Bonatesta chiede: "Perché vi guardate bene dal dire che l'aborto chimico è estremamente doloroso proprio per la donna che, una volta assunto il preparato, vive coscientemente la lenta agonia del figlio dentro di sé? Perché tacete sui rischi connessi a tale metodo, come quello di gravi emorragie? Perché omettete che l'efficacia abortiva del prodotto non è del 100% e che è necessario dare il "colpo di grazia" attraverso la successiva somministrazione di prostaglandine? Perché, cioè, non spiegate che se la RU 486 fallisce come abortivo può determinare comunque malformazioni tali nell'embrione da renderne necessaria l'eliminazione, anche senza l'assoluta certezza della sua morte?"
Per il parlamentare viterbese, "è grave e inaccettabile che invece di concentrare tutte le attenzioni sulla prevenzione del dramma indelebile dell'aborto, si pensi a renderlo più veloce, facile e semplice (ma abbiamo visto che non è così), banalizzandolo ulteriormente, anestetizzando sempre più le coscienze e facendo smarrire definitivamente, nellopinione pubblica, la consapevolezza che abortire significa uccidere una persona. Ma non è "regalando" alla donna la pillola RU 486 che le si garantisce la libertà e la dignità: la vera liberazione della donna -conclude Bonatesta- è liberarsi dallaborto, chimico o chirurgico che sia".
"Oggi in commissione trasporti della Regione Lazio c'è stata l'audizione della società Sat Spa che ha presentato il progetto preliminare per realizzare il corridoio tirrenico nord, vale a dire l'autostrada che collegherà Rosignano a Civitavecchia". Lo afferma in una nota Filiberto Zaratti, Capogruppo dei Verdi alla Pisana.
"In accordo con gli enti locali - dichiara Zaratti - ho espresso la mia netta contrarietà a un progetto scellerato che, se realizzato, danneggerebbe nel tratto laziale l'ambiente, l'agricoltura e il paesaggio".
"Sulla realizzazione del corridoio tirrenico settentrionale - dice Zaratti - si è già espresso negativamente l'assessore regionale all'ambiente Bonelli presentando numerose osservazioni al progetto preliminare. Come Verdi del Lazio condividiamo la posizione dell'assessorato e ci mobiliteremo per evitare la realizzazione di uno scempio ambientale di proporzioni devastanti".
"In Consiglio regionale ho presentato una mozione per chiedere al governo di sospendere l'illegittima procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) sul progetto che è stato pubblicato dalla società Sat e per chiedere all'Anas di accelerare gli investimenti per la messa in sicurezza della Statale Aurelia - dice Zaratti - Infine ho chiesto al governo di riprendere al più presto le consultazioni con Anas e gli amministratori locali di Toscana e Lazio per individuare al più presto le soluzioni appropriate al corridoio tirrenico meridionale. Lo studio di impatto ambientale della Sat Spa non rispetta la normativa sulla procedura di Via perché non individua un unico percorso autostradale bensì lascia due soluzioni di tracciato. Non sono, dunque, state rispettate né le norme di Via né la legge Obiettivo che stabiliscono che il progetto preliminare e il relativo studio di impatto ambientale si riferiscano a un unico progetto".
"Il cemento e l'asfalto necessari per realizzare il corridoio tirrenico nord - conclude Zaratti - modificheranno i paesaggi della maremma toscana e dell'alto Lazio dove si trovano attività agricole di eccellenza. I Verdi del Lazio sono irremovibili: riteniamo inutile e dannosa un'autostrada tra Livorno e Civitavecchia mentre siamo convinti che sia necessario lavorare per adeguare la statale Aurelia, soluzione più rispettosa per l'ambiente l'agricoltura e il paesaggio".