Senza Filtro -Come già annunciato, nella seduta del Consiglio di Circoscrizione dell'altro ieri pomeriggio a Bagnaia il capo gruppo dei DS Patrizia Salbitani a nome di tutti i consiglieri del centro-sinistra ha presentato un ordine del giorno con il quale invitava il presidente Achilli, ormai non più in grado non solo di governare il paese ma neanche di tenere unita la maggioranza, a dimettersi.
Nel suo estremo tentativo di difendere il proprio mandato, il presidente ha invano cercato di dimostrare l'efficienza e la sollecitudine dell'attuale maggioranza presentando un elenco di ben 13 opere realizzate in questo anno (o poco più) di amministrazione.
Peccato, però, che quasi tutti questi interventi fossero di ordinaria manutenzione delle strade (vedi rifacimenti di tratti di manto stradale per lavori eseguiti), o obbligati da verbali delle forze dell'ordine (vedi la sistemazione della Strada Costa Volpara), o semplicemente nelle buone intenzioni e mai affrontati e tanto meno messi in cantiere (vedi le fogne di Viale Fiume).
Il problema di fondo, come hanno tenuto a sottolineare i consiglieri del centro-sinistra, è che esiste una netta differenza tra quello che il presidente Achilli e i suoi pochi seguaci credono sia compito di un governo cittadino e quelle che invece il centro sinistra ritengono essere le funzioni di un buon amministratore e di un consiglio circoscrizionale.
Per occuparsi degli interventi di ordinaria aministrazione di cui si vanta tanto il presidente Achilli continuano i consiglieri del centro-sinistra non è necessario eleggere un consiglio di 17 persone e fare finta di fare politica; esiste un ufficio tecnico del Comune che potrebbe svolgere altrettanto bene, se non meglio, lo stesso compito. Amministrare un paese come Bagnaia, che non dimentichiamo è centro storico del Comune di Viterbo, significa parlare di sviluppo, di crescita sociale ed occupazionale, di riqualificazione del patrimonio storico culturale ambientale e paesaggistico, di strutture, di riqualificazione del commercio e del turismo, di traffico e di viabilità, di qualità della vita.
E tutto questo non è elencato nei 13 punti del presidente, e non ci potrà mai essere, perchè mai in questo anno di governo si è sentito pronunciare dal presidente Achilli parole come obiettivi, programmazione, sviluppo.
Ma a quanto pare non è solo l'opposizione a pensarla così.
Davanti ad una platea di tanti cittadini che assistevano in piedi e fuori dalla porta per l'inadeguatezza del locale dove si svolgono le riunioni, l'ordine del giorno presentato in Consiglio l'altro ieri sera è stato votato e il presidente ha avuto l'amara sorpresa di vedersi appoggiato e difeso solo da 4 consiglieri sui 15 presenti.
I risultati del voto? Il documento è stato approvato con 6 voti favorevoli (DS, Margherita e Rifondazione Comunista), 5 astensioni (Forza Italia e un consigliere di Alleanza Nazionale) e 5 voti contrari (Alleanza Nazionale compreso lo stesso presidente!?!).
Il segnale politico forte è stato chiaramente espresso dal Consiglio.
Il Presidente Achilli non è più l'espressione della Circoscrizione.
Sarebbe il caso che ne prendesse atto e si assumesse le proprie responsabilità di fronte ai consiglieri, ma soprattutto di fronte alla comunità di Bagnaia.
I consiglieri della VI Circoscrizione di Bagnaia del gruppo dei Democratici di Sinistra (Patrizia Salbitani, Miriam D'Ottavio e Mario Mochi), del gruppo della Margherita (Roberto Buzzi e Anna Rosa Cepparotti), del gruppo di Rifondazione Comunista (Aldo Viventi)