Il sindaco di Nepi, Franco Vita, contesta il diessino Gabrielli
"La nostra non è una giunta di centrodestra" Viterbo 28 settembre 2005 - ore 0,45
Senza Filtro -Nella nota dei Ds sulle primarie si parla di giunta di centrodestra a Nepi.
Premesso che la lista che si è aggiudicata le elezioni comunali è civica bisogna ricordare al segretario Ds Salvatore Gabrielli che nella giunta di Nepi sindaco, vicesindaco ed un assessore sono iscritti alla Margherita; di altri due assessori: uno appartiene ai Ds e l'altro ai Verdi.
Ricordiamo anche che se è mancato un accordo prima delle elezioni comunali, la colpa è da addebitare a quella parte dei Ds che non ha voluto fare un accordo con noi che anzi pretendeva di scegliere il candidato della Margherita così come oggi invita alle riunioni dell'Unione Bruno Rosati per conto della Margherita già candidato alla comunali nella lista di Forza Italia quando il rappresentante del partito a Nepi è Fabrizi Anselmo.
Con riferimento alla variante al PRG è scorretto moralmente e politicamente quanto afferma il comunicato: primo perché la variante al PRG è stata per la maggior parte predisposta dalla precedente giunta Giovanale e da una Commissione ove l'attuale consigliere dei Ds, Luciano Pazzetta ha avuto un ruolo importante.
Per secondo sia il segretario Salvatore Gabrielli che Luciano Pazzetta sono stati invitati a partecipare a delle riunioni per avanzare delle proposte, ma con lettera firmata anche da Luciano Pazzetta ci è stato risposto che qualche incontro poteva avvenire solo alla presenza dei consiglieri di Forza Italia, incontro al quale invitati per ben due volte non hanno partecipato, nella speranza di bloccare l'adozione della variante.
Abbiano la sensazione che qualcuno viene utilizzato da chi già da tempo aveva nutrito delle speranze sulla variante al PRG, speranze ora perse.
Noi siamo sempre pronti al dialogo ma non permetteremo che qualcuno non consenta la realizzazione del nostro programma abbiamo la coscienza tranquilla e la convinzione di benoperare per Nepi.
E' opportuno che nell'Unione vengano abbandonati i personalismi che dopo quanto è avvenuto nelle ultime elezioni comunali si cominci a costruire e non ad allontanare le parti.