Senza Filtro - In scena sabato 1 ottobre alle 21 e domenica 2 ottobre alle 17 in anteprima nazionale al Teatro dellUnione la commedia Troppi santi in paradiso scritta, interpretata e diretta da Tato Russo.
Metti la voglia di parlare di oggi senza parlarne, metti quella di guardarsi negli occhi tra attori come nellantica scuola dellArte per recuperare intese e divertimento a corpi ormai robotizzati e spesso senza anime gioiose, metti quella ancora di superare tutta quella drammaturgia dei mille Godot che non arrivano mai o delle mille acque alte che invadono le tre povere pareti o delle mille pareti che crollano da centanni dopo Beckett, metti la voglia di fare a meno di quei pochi personaggi che in scena dibattono da centanni delle solite cose ora in lingua ora in dialetto, metti lidea di riscoprire una struttura drammaturgica che da sempre è riuscita a sorprendere lo spettatore con un vortice di trovate e attenzioni progressive ed ecco nascere questa mia satira in brodo di vaudeville scrive Tato Russo -.
Rimpadronitomi della tecnica del teatro boulevardière ho abusato dei suoi meccanismi scenici per una garbata satira dei giorni nostri, giorni purtroppo come tanti altri da ottantanni a questa parte: cambi le parti nei decenni che si sono susseguiti dagli anni
anta presi in considerazione e le cose restano uguali, la storia sempre la stessa: santi, clientes, nipoti, una storia tutta malitalistana, nostra da sempre. I santi in paradiso che tormentano il mio povero Scalognoff sono troppi, lunica chance per vedere il paradiso il ricatto fondato sulla scoperta dei vizi di chi ci comanda, la capacità di disvelare sotto la cortina di perbenismo e di moralismo i torti i peccati e la corruzione di chi ci dirige. Una farsa tutta da ridere che ondeggia tra teatro dellassurdo, spunti pochadistici e satira di costume, tutta affidata alla bravura e alla simpatia degli interpreti. Siamo nel vicino Malitalistan negli anni
anta che però somigliano molto ai nostri trenta
allepoca delle sanzioni e dellautarchia.
Nello scadenzario delle scemenze storiche di quel periodo allautarchia dovrà ricorrere lespressione linguistica dei malitalistani, molti termini duso di derivazione straniera dovranno essere aboliti: ovvero la paura del linguaggio come metafora divertita del terrore quotidiano delleuropistan di quegli anni. La facciata moralistica e perbenistica cede così progressivamente allimmagine bordellistica dei privilegi prima, a quellaltra del potere corrotto subito dopo. E così sullimpianto pochadistico e fin de siècle prende forma un grottesco più significativo e pregnante
Il cast, oltre che dallo stesso Tato Russo nelle vesti di Scalognoff, è composto da Justine Mattera, Rino Di Martino, Silvia De Petris, Emanuele Puglia, Antonio Romano, Gianna Coletti, Renato De Renzo, Katia Terlizzi, Marcello Romolo, Vittorio Cioncalo, Biondo Toscani. Scene di Uberto Bertacca; costumi dei Dominorosa; musiche di Zeno Craig.
Lingresso è gratuito. I biglietti possono essere ritirati al botteghino dellUnione fino ad esaurimento posti (telefono 0761 340170).