Una sorta di benedizione di Gabbianelli al partito di Scaramuccia.
E qui le ipotesi possono essere infinite. Gabbianelli si sta preparando un partito amico in vista di un possibile scontro per le amministrative? Il sindaco corteggia un po’ Scaramuccia in vista di appuntamenti importanti come il voto sul bilancio?
Certo “fantapolitica”... per ora. Ma domani chissà che cosa potrà accadere.
Prima dell’entrata di Gabbianelli, che ha un po’ rubato la scena a Scaramuccia & c, l’inaugurazione e presentazione dei candidati si era sviluppata secondo i canoni classici.
Presenti i candidati Scaramuccia, appunto, Valentina Valenti, Francesco Simeone e Antonio Paris. Gran cerimoniere il coordinamento provvisorio, in vista del congresso, del movimento Ludovico Baccelloni. E poi Rossano Certini leader di Alleanza viterbese e Marco Ciorba del Trifoglio, due movimenti confluiti nel partito di Lombardo.
Non mancano le critiche a destra e a manca. “Bonatesta non è stato capace di far altro che polemizzare con Vasco - dice Certini -. Ma anche Fioroni e Sposetti non hanno fatto nulla. Quello che noi vogliamo è l’autonomia della Tuscia”.
Poi intervengono brevemente tutti. Si arriva al padrone di casa Scaramuccia, uno dei pochi candidati viterbesi a vertici di una lista, quella della camera del Movimento per l’autonomia.
Scaramuccia polemizza con Federlazio che ha parlato del centro merci di Orte non ricordando che proprio lui ha avviato i “lavori dopo 25 anni di stasi”.
E poi invita tutti all’impegno per la campagna elettorale.
E’ la volta del leader nazionale Lombardo che parla di devoluzione, che spiega il perché di un accordo con la Lega Nord che ha permesso di “non raccogliere le firme per liste e farà raggiungere facilmente il due per cento”, della vergognosa legge elettorale. E poi irrompe Gabbianelli...