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- La vicenda dell’assegnazione delle ex Colonie di S. Martino al Cimino a due associazioni da parte della giunta Provinciale di Viterbo, senza che il provvedimento sia stato condiviso e valutato alla luce delle esigenze e delle necessità del territorio e del mondo complesso delle associazioni, segna un limite che è necessario ora marcare ed evidenziare.
L’evidente errore di metodo e di merito, in questo caso, è solo l’ennesima dimostrazione della incapacità della giunta e della maggioranza di Palazzo Gentili di garantire il rispetto dei parametri e degli obiettivi indicati nel nostro programma elettorale, mentre si condividono con le opposizioni, al contempo, pratiche di sottogoverno. Ricordiamo cosa è successo, a parti invertite, nel caso della Colonia di Bolsena. Quanto basta per chiedere una verifica della maggioranza, perlomeno.
Ai Verdi di Viterbo interessa migliorare la qualità della politica, interessa entrare nel merito delle questioni, interessa confrontarsi con le altre forze del centro sinistra così come con tutte le forze sociali.
Ai Verdi interessa la volontà delle associazioni perché sono i primi interlocutori dell’ente locale. Sono le associazioni il motore primo delle politiche culturali, sociali, ambientali.
Le associazioni non possono e non devono diventare vettori e incubatoi di clientela e di preferenze elettorali e non possono essere chiamate a raccolta una volta l’anno per assistere a spettacoli vari e costosi, senza che alle stesse sia davvero concessa la possibilità di intervenire nelle scelte di fondo, nelle strategie politiche di medio e lungo periodo.
Alle associazioni, non selezionate sulla base delle preferenze politiche, deve essere concessa sovranità perché hanno le competenze, l’esperienza e l’entusiasmo necessario per affrontare i problemi di questo territorio. Nelle associazioni si impara a fare politica, ad essere responsabili, coerenti, coraggiosi, trasparenti e solidali.
Per il rispetto che abbiamo per il ruolo del terzo settore e delle associazioni e delle varie realtà sociali chiediamo al Presidente Mazzoli di fare un passo indietro e di revocare la delibera di assegnazione delle Colonie di S. Martino e di aprire un confronto permanente con il terzo settore viterbese dando spazio a tutte le varie realtà locali attraverso una reale cessione di sovranità.
Non condividiamo le esternazioni dell’assessore Trappolini, quando rivendica l’autorità e la esclusività della decisione rispetto alle politiche di settore (nel caso delle infrastrutture viarie ad esempio), dimenticando il dovere della concertazione e il tema e la sostanza della Partecipazione e del bilancio partecipato; così a quest’ultimo riguardo non comprendiamo l’inerzia dell’assessore Picchiarelli.
Ricordiamo a loro come a tutti gli assessori che esiste un programma che impegna tutte le componenti a riguardo. Se non si vuole rispettarlo, coerenza vuole che si diano le dimissioni, oppure si prenda atto che questa amministrazione ha preso in giro i suoi elettori.
Esecutivo provinciale Verdi per la Pace di Viterbo