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Orsolini di Federlazio
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-“In conclusione di questa indagine congiunturale relativa al II semestre 2006 afferma il presidente della Federlazio, Rino Orsolini, - possiamo affermare che c’è stato un non pieno dispiegamento della ripresa regionale e nazionale sul nostro territorio.
Molto positivo il dato afferente al volume degli investimenti, anche da un punto di vista squisitamente qualitativo che va infatti a premiare le voci relative ai macchinari e alle attrezzature, nonché la formazione del personale”.
Dichiara il direttore della Federlazio sede di Viterbo, Roberto Corbo: ”Riepilogando, i dati segnalano che il vento pur lieve della ripresa, che avevamo rilevato nella precedente indagine non si è arrestato.
Le principali grandezze congiunturali esaminate concordano del disegnare, anche per il 2° semestre 2006, un quadro confortante, con in più una novità rispetto al 1° semestre, rappresentata dall’emergere di un orientamento complessivamente ottimistico anche nelle previsioni a breve, cosa che la volta scorsa mancava.
E’ come se le Pmi, ai primi segnali di fibrillazione delle principali economie europee e mondiali avessero cominciato a riposizionarsi, mosse da una tensione positiva verso il futuro che le spinge ad abbandonare la precedente cautela nei confronti delle prospettive a breve. Il che potrebbe significare che si va forse lentamente ricostituendo quel capitale di fiducia nel ciclo economico che è notoriamente parte essenziale nelle scelte strategiche degli operatori economici”.
Dichiara, inoltre, il presidente Rino Orsolini: “Qui occorre però tenere presente un dato che non è secondario ai fini dell’interpretazione dei risultati dell’indagine. Lo studio ha rilevato le percezioni imprenditoriali nel corso del mese di dicembre, quando ancora i contenuti della finanziaria nazionale e di quella regionale non erano stati del tutto definiti.
Oggi, a finanziarie approvate siamo in grado di affermare che esse contengono, accanto a misure che dobbiamo riconoscere sono state pensate in favore del sistema produttivo e che ci auguriamo diano presto i loro frutti, anche provvedimenti che, a nostro avviso, peseranno non poco su quello con il rischio di frustrare le attese ottimistiche formulate dagli stessi imprenditori.
Questi ultimi, infatti, si troveranno nel corso di quest’anno di fronte ad un inasprimento fiscale a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale, che graverà sulle potenzialità espansive del tessuto imprenditoriale”.
Indagine Congiunturale sulle
piccole e medie imprese del Lazio
II semestre 2006
Quello di mortalità è dello 0,78, rispetto allo 0,89% regionale ed all’1,01% nazionale.
Lazio: demografia delle imprese nel 3° trimestre 2006.
Tutti settori
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Registrate
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Attive
|
Iscrizioni
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Cessazioni
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Saldo
|
Tax
crescita
|
Tax
natalità
|
Tax
mortalità
|
Frosinone
|
45.671
|
38.624
|
657
|
425
|
232
|
0,51
|
1,44
|
0,93
|
Latina
|
56.539
|
46.712
|
813
|
494
|
319
|
0,56
|
1,44
|
0,87
|
Rieti
|
15.019
|
12.903
|
193
|
145
|
48
|
0,32
|
1,29
|
0,97
|
Roma
|
407.136
|
235.370
|
6.112
|
3.627
|
2.485
|
0,61
|
1,50
|
0,89
|
Viterbo
|
39.560
|
35.350
|
473
|
309
|
164
|
0,41
|
1,20
|
0,78
|
Lazio
|
563.925
|
368.959
|
8.248
|
5.000
|
3.248
|
0,58
|
1,46
|
0,89
|
Italia
|
6.121.510
|
5.158.804
|
78.920
|
61.846
|
17.074
|
0,28
|
1,29
|
1,01
|
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Movimprese.
SITUAZIONE CORRENTE DEL BUSINESS
II semestre 2006
DOMANDA
|
AUMENTO
|
STABILE
|
DIMINUZIONE
|
Livello produzione
|
48
|
40
|
12
|
Livello ordini
|
48
|
36
|
16
|
Livello ordini Italia
|
52
|
32
|
16
|
Livello ordini estero UE
|
30
|
50
|
20
|
Livello ordini estero extra UE
|
0
|
50
|
50
|
Fatturato
|
50
|
25
|
25
|
Fatturato Italia
|
48
|
28
|
24
|
Fatturato UE
|
20
|
50
|
30
|
Fatturato extra UE
|
0
|
50
|
50
|
Ore lavoro straordinario
|
0
|
88
|
12
|
Occupazione
|
20
|
68
|
12
|
Livello scorte materie prime
|
8.3
|
91.7
|
0
|
Livello scorte prodotti finiti
|
8.3
|
91.7
|
0
|
PRODUZIONE
L’andamento della produzione sembra non segnalare profonde differenze rispetto alla precedente indagine.
In flessione la quota di aziende che ha incrementato la produzione: dal 50% del primo semestre 2006 al 48%. Un dato che torna ai livelli rilevati a fine 2005.
Contenuto l’incremento delle imprese che dichiarano una stabilità del volume di prodotti: dal 38,5% al 40%.
Marginale (l’12% rispetto all’11,5%) l’incremento di coloro che hanno registrato una riduzione dei livelli di produzione.
PORTAFOGLIO ORDINI
Anche il dato sul livello degli ordini registrato fra luglio e dicembre scorsi non si discosta molto da quello rilevato nel 1° semestre 2006.
Come per i dati sulla produzione, anche in questo caso il campione evidenzia una contrazione di 2 punti percentuali, dal 50% al 48%: un dato comunque superiore al 45,8% di fine 2005.
Il 36% delle imprese dichiara una stabilità del livello (38,5% nella rilevazione precedente); mentre sale dal 12% al 16% il numero di intervistati che denuncia una contrazione di ordini.
Per quanto concerne la distribuzione geografica degli ordinativi, permane invariata la percentuale (52%) di aziende che registrano un aumento degli ordinativi interni; scendono, dal 36% al 32% , le risposte relative ad un livello stabile; aumentano, dal 12% al 16%, coloro che dichiarano una riduzione degli ordini.
L’indagine conferma il trend positivo, riscontrato nelle ultime tre rilevazioni, delle esportazioni verso i mercati dell’Unione Europea: sale del 10% il dato relativo alle aziende che registrano un incremento; resta invariata (20%) la percentuale relativa alla diminuzione degli ordini; scende , dal 60% al 50%, il numero di aziende che rilevano una stabilità.
Pesante il rallentamento degli ordinativi dai mercati internazionali, extra UE: nessuno degli intervistati ha registrato un aumento.
Parallelamente scende dal 55,6% al 50% il numero di imprese viterbesi che evidenziano un valore di ordini stabile; aumenta in modo significativo la quota di intervistati che ha ridotto le vendite all’estero ( dal 22,2% al 50%).
FATTURATO
La dinamica degli ordini si riflette sul livello di fatturato.
Solo il 50% del campione (rispetto al 56% della precedente rilevazione) ha dichiarato un aumento del fatturato. Sensibile il calo delle imprese che registrato una stabilità : dal 32% al 25%; decisamente più marcato, dal 12% al 25% l’incremento di coloro che denunciano una diminuzione.
L’approfondimento di questo dato, evidenzia per il mercato italiano la contrazione del numero delle imprese che registrano aumenti di fatturato (dal 58,3% al 48%); una flessione, anche se leggera, di risposte che registrano stabilità (dal 29,2% al 28%); un deciso incremento di quanti dichiarano perdita di fatturato (24% rispetto al 12,5% della precedente rilevazione).
In flessione anche i dati sul fatturato proveniente dai mercati UE: il 20% del campione ,rispetto al precedente 30% ,ha registrato un aumento; resta immutato il dato sulla stabilità (50%); sale dal 20% al 30% il numero di imprese che denunciano un calo.
Nessuna delle imprese interessate ha dichiarato un aumento del fatturato sui mercati internazionali extra UE; mentre è pressoché raddoppiato il numero di coloro che ha registrato una diminuzione (22,2% al 42,9%); in flessione anche la quota di aziende che dichiara stabilità (dal 55,6% al 57,1%).
OCCUPAZIONE
Cresce di un + 8,5% il numero di intervistati che dichiara un incremento delle assunzioni (20,0% rispetto all’11,5% della precedente rilevazione).
In parallelo a questo dato, si registra però l’aumento del + 4,3%, dal 7,7% al 12,0% , delle aziende che hanno registrato una diminuzione di occupati; mentre passano dall’80,8% al 68% coloro che dichiarano una stabilità dell’organico aziendale.
In flessione anche il ricorso al lavoro straordinario.
Nessuna delle aziende campione ha registrato un aumento delle ore; mentre salgono del 12% quelle che hanno registrato una diminuzione e scendono all’88% ,rispetto al 95,8% della precedente indagine, quelli che rilevano una stabilità.
INVESTIMENTI EFFETTUATI
E’ un dato in controtendenza.
All’interno di uno scenario di scarsa competitività delle imprese viterbesi, rimane alta la percentuale di coloro che hanno aumentato gli investimenti nel periodo luglio-dicembre 2006: il 56%, rispetto al 46,2 della precedente indagine; mentre scende dal 53,8% al 44% la percentuale di aziende che non ha investito.
Per le imprese che hanno aumentato gli investimenti, la destinazione principale è stata il rinnovo degli impianti (dal 23,1% al 36%), a seguire, l’acquisto di macchine per ufficio (dal 3,8% al 12%); mezzi di trasporto (12% rispetto al precedente 11%).
Significativo l’incremento di spesa per la formazione: il 12% rispetto al precedente 7,7%.
In flessione gli investimenti immobiliari : dal 15,4% all’8%.
INVESTIMENTI
SITUAZIONE CORRENTE DEL BUSINESS
II semestre 2006
DOMANDA
|
AUMENTO
|
STABILE
|
DIMINUZIONE
|
Livello produzione
|
48
|
40
|
12
|
Livello ordini
|
48
|
36
|
16
|
Livello ordini Italia
|
52
|
32
|
16
|
Livello ordini estero UE
|
30
|
50
|
20
|
Livello ordini estero extra UE
|
0
|
50
|
50
|
Fatturato
|
50
|
25
|
25
|
Fatturato Italia
|
48
|
28
|
24
|
Fatturato UE
|
20
|
50
|
30
|
Fatturato extra UE
|
0
|
50
|
50
|
Ore lavoro straordinario
|
0
|
88
|
12
|
Occupazione
|
20
|
68
|
12
|
Livello scorte materie prime
|
8.3
|
91.7
|
0
|
Livello scorte prodotti finiti
|
8.3
|
91.7
|
0
|
I semestre 2006
PREVISIONI
L’indagine della Federlazio ha rilevato anche le previsioni a breve, in ordine all’andamento del 1° semestre 2007.
Le opinioni espresse sono risultate improntate all’ottimismo.
I saldi attesi per le principali variabili aziendali sono positivi ed in crescita rispetto a quanto riscontrato nella precedente indagine congiunturale.
SITUAZIONE ATTESA DEL BUSINESS
Domanda
|
AUMENTO
|
STABILE
|
DIMINUZIONE
|
Livello produzione atteso
|
36
|
52
|
12
|
Livello ordini atteso
|
36
|
52
|
12
|
Livello ordini Italia atteso
|
36
|
52
|
12
|
Livello ordini estero UE atteso
|
27.3
|
72.7
|
0
|
Livello ordini estero extra UE atteso
|
16.7
|
66.7
|
16.6
|
Fatturato atteso
|
40
|
56
|
4
|
Fatturato atteso Italia
|
40
|
56
|
4
|
Fatturato atteso UE
|
27.3
|
72.7
|
0
|
Fatturato atteso extra UE
|
16.7
|
66.7
|
16.6
|
Occupazione attesa
|
16.7
|
75
|
8.3
|
Produzione
La percentuale di imprese che prevede un aumento della produzione fra gennaio e giugno dell’anno in corso sale al 36%, rispetto al 30% della precedente rilevazione.
Nuovi ordini
Migliorano le attese sul livello degli ordinativi totali (36%).
Il dato di previsione (36%) rivela che gli imprenditori viterbesi si attendono proprio dal mercato italiano una spinta verso la ripresa
Più caute , ma comunque ottimistiche, le previsioni sui nuovi ordini dai mercati esteri dell’Unione Europea (27,3%); mentre permane un certo scetticismo per quelli extra UE.
Fatturato atteso
E’ stato chiesto alle imprese del campione di esprimersi sulle previsioni di fatturato per i primi sei mesi del 2007.
Il 40% degli intervistati esprime ottimismo ; contestualmente scende (-4%) la quota di aziende che non pronostica aumenti di fatturato totale.
Come per i nuovi ordini ,anche all’interno di questo dato previsionale prevalgono (40%) le attese positive per il mercato interno e quelle per i mercati UE (27,3%), con scarsa incidenza per quelli extra UE.
Occupazione
Cresce la quota di imprese che prevede un aumento degli assunti fra gennaio e giugno dell’anno in corso (16,7%).
Investimenti
Resta invariata (50%), rispetto alla precedente rilevazione, la percentuale di imprese che conta di effettuare investimenti nei primi 6 mesi del 2007 .