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- Prete sposato occupa, con la moglie, la casa canonica della parrocchia di Chia.
Don Giuseppe Serrone, il prete sposato fondatore con Milingo del movimento 'Married priests now'', e sua moglie si sono insediati nella casa del parroco di Chia don Enzo Celesti, che chiede a chiare note che la sua abitazione venga liberata.
Don Serrone afferma di non poter prendere in affitto una casa poiché il vescovo non gli permette di insegnare.
Insomma, un prete disoccupato con moglie che occupa la canonica di un altro prete.
La vicenda è finita addirittura in tribunale.
Mercoledì la terza sezione civile della Corte d'appello di Roma deciderà la vertenza relativa alla casa canonica della parrocchia di Chia contesa tra il parroco e la coppia.
La Corte dovrà decidere il ricorso in appello presentato da don Celesti contro la decisione di primo grado del tribunale di Viterbo che aveva respinto la richiesta del precedente parroco, il polacco Wladyslaw Marian Zarebozan.
Il primo dicembre 2004, infatti, i giudici, accogliendo un'eccezione proposta dal legale di Serrone, l'avvocato Guido Travaglioni, ritennero il parroco polacco ''non legittimato a invocare la tutela possessoria perché non aveva mai conseguito la materiale disponibilità'' della casa.
''Mi atterrò alla decisione della magistratura. Siamo rimasti a Chia - spiega don Serrone - - perché non ho un lavoro e perché mia moglie ha problemi di salute. Se il vescovo non mi avesse sospeso dall’insegnamento mi sarei già trasferito in Sicilia, dove avevo ottenuto un posto di lavoro e dove avevo avviato trattative per una casa in affitto. Ho presentato nelle scorse settimane una richiesta di nulla osta per trasferirmi in altre diocesi, ma ancora non ho ricevuto alcuna risposta''.
Don Serrone ha già perso in appello la controversia in materia di lavoro che lo opponeva all'Istituto per il sostentamento del clero della diocesi di Civita castellana. In quel caso chiedeva gli fossero riconosciuti i diritti lavorativi per gli anni di attività come parroco.