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Francesco Battistoni
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- La Provincia come il Governo, Battistoni come Berlusconi, Mazzoli come Prodi (forse un po’ più a sinistra).
Non solo in Senato, la discussione sui Dico arriva anche a Palazzo Gentili, attraverso una mozione presentata dal consigliere di Forza Italia Battistoni, in cui si difende il no della Chiesa al progetto d’unioni fuori dal matrimonio e ovviamente contro il governo Prodi che invece intende approvarle.
O almeno ci sta provando.
La discussione si fa accesa e anche nel consiglio provinciale si ripropongono gli stessi schieramenti dei diversi partiti a livello nazionale. Da una parte l’Unione, favorevole ai Dico, ad eccezione dell’Udeur, dall’altra, la Cdl, contraria.
Tanto che la mozione di Battistoni sarà bocciata.
Con dodici voti contrari (l’Unione meno Brachetti dell’Udeur che non ha partecipato alla votazione) e sette a favore, quelli del centro destra.
Così adesso tutti gli elettori della Tuscia sanno come la pensano sui Dico i loro rappresentanti eletti a Palazzo Gentili.
Ma questo sarà d’aiuto a Prodi nel far approvare la legge? O il contrario?
O forse a Roma di un’ora abbondante di dibattito non arriverà nemmeno l’eco?
"Troppo comodo parlare bene della Chiesa quando scende in piazza in difesa della pace dice Battistoni - per la prima volta che la Chiesa dice di non essere d'accordo, causa tutte queste polemiche. Trattiamo tutte le cose con il dovuto rispetto".
La replica di Fortuna arriva a toccare il dogma della transustanziazione, tanto che Battistoni ne chiede la scomunica al presidente del consiglio Grattarola.
"Ho perplessità sulle parti iniziali è invece il parere di Equitani (Fi) - ma sono d'accordo con la mozione nel suo complesso. Credo però che la chiesa possa esprimere il suo giudizio. Consiglio a Fortuna di farsi prete se vuole cambiare i dogmi della Chiesa. La società ha dei diritti e dei doveri e i diritti si acquisiscono con il matrimonio.
Le coppie omossessuali devono stare alle regole. In uno stato civile e democratico esistono diritti e doveri e non si possono richiedere solo diritti senza avere doveri".
Si vota secondo coscienza, per Manglaviti (Margherita).
“Voto no alla sua mozione sostiene - perché sono convinto che tanto nella premessa come nella conclusione non mi convince. Nessuno ha mai detto che la Chiesa non debba intervenire, né sull'aborto, né sul divorzio.
Bisogna fare una distinzione sul rapporto tra Stato e Chiesa, ma la Chiesa ha diritto di esprimersi sui temi che coinvolgono la società. Non credo che i Dico minano l'unità della famiglia".
Il consigliere Antonio Rizzello (Ds):
"La chiesa deve sentirsi libera di fare le proprie valutazioni, la chiesa cattolica, come le altre religioni, hanno un ruolo nelle società e sono legittimare nell'esprimere i loro pensieri. Questo però non mina la laicità dello stato che ha il diritto dovere di ascoltare e poi l'autonomia di scegliere nel rispetto di tutti e del valore fondante di una società.
Prima del voto, le conclusioni del presidente Alessandro Mazzoli.
"La mozione ridefinisce in consiglio provinciale una discussione simile a quella che sta avvenendo a livello nazionale precisa - il problema è che nel nostro Paese rischiamo lacerazioni difficili da sanare su questioni delicate. Ogni discussione tra laici e cattolici non ha mai prodotto passi in avanti.
Non c'è volontà di colpire la famiglia. Ho partecipato nei giorni scorsi al convegno dell'Opera Romana Pellegrinaggi, con un confronto tra laici e cattolici. Segno che c'è la necessità di costruire un dialogo.
Lo stesso presidente della Repubblica ha sollecitato dalla Spagna di Zapatero di tener conto della posizione della Chiesa.
A questo richiamo occorreva rispondere diversamente dal non possumus. Il problema in Italia riguarda milioni di persone conviventi, cui va data una risposta. Sono più appassionato al dibattito sul riconoscimento delle radici cristiane.
Non sono i Dico a mettere in crisi la famiglia".
La mozione respinta
Premesso
che l’art. 29 della Costituzione taliana recita: la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societa’ naturale fondata sul matrimonio.
premesso
che il governo ha approvato un ddl sulle coppie di fatto, denominate dico
premesso
che si ritiene ingiusta ogni forma di intimidazione intellettuale contro l’autonomia del pensiero religioso
considerato
che sia decisivo, per arricchire il pluralismo di valori della società italiana, che la religione occupi uno spazio pubblico nella vita della comunità
considerato
che il Santo Padre Benedetto XVI, a più riprese, si e’ espresso contrariamente a tale provvedimento del governo
considerato
che tale provvedimento potrebbe determinare la crisi di valori autentici e fondanti della societa’
Il consiglio provinciale
Riconosce alla chiesa italiana un ruolo indipendente di testimonianza civile, politica e morale che e’ pienamente compatibile con la funzione laica e sovrana nel suo ordine dello stato
difende e promuove ad ogni livello istituzionale i diritti della famiglia come definita dalla costituzione
esprime contrarietà al provvedimento del governo prodi che, cosi’ come concepito, porterebbe una crisi di valori e alla distruzione
dell’ istituzione famiglia
esprime solidarietà al Papa e alle gerarchie ecclesiastiche per gli attacchi strumentali subiti
Viterbo 18.02.2007
Francesco Battistoni consigliere Forza Italia