Riceviamo e pubblichiamo
- In merito alla crisi del consorzio Gaia che investe il piano regionale dei rifiuti ho rivolto una interrogazione urgente a risposta immediata al vice Presidente della giunta Regionale, Massimo Pompili, ed ho chiesto al Presidente del Consiglio che venga a riferire in aula al prossimo Consiglio di Mercoledì.
E’ grave che di fronte alla grave crisi che investe Gaia, tanto che si rischia il fallimento, il vice Presidente della giunta vesta i panni di Ponzio Pilato, come se i due Termovalorizzatori di Colleferro, di proprietà di Gaia, non fossero l’ossatura principale su cui poggia il piano rifiuti presentato da Marrazzo.
Pompili non se la prenda con il sottoscritto, perché sa bene che sono uno dei pochi che si batte per evitare il fallimento del consorzio, tanto che per ben tre riunioni di Cda di Cassa Depositi e prestiti ho evitato che venisse revocato il finanziamento e dato avvio alle procedure fallimentari.
Con la mia azione all’interno di Cassa depositi e prestiti è stato concesso più di un anno di tempo a gaia, ai sindaci, alla regione lazio e al comune di Roma e ad Acea di trovare una soluzione.
Purtroppo si è trattato di riunioni inutili e dannose perché non hanno portato a nessuna soluzione dal momento che la proposta era sempre la stessa.
Pompili non me ne abbia, ma ricordo che la Regione e il Comune di Roma, nonostante il parere contrario dei dirigenti di Cassa e del Tesoro, hanno cercato di far conferire la società di Gaia, proprietaria dei Termovalorizzatori, ad Acea senza gara e senza pagare il mutuo, chiedendo dunque lo stralcio del debito.
E siccome le parti facevano finta di non capire il Ministro del Tesoro Padoa-Schioppa è stato costretto a mettere nero su bianco per affermare che non era possibile far entrare Acea nella società proprietaria dei termovalorizzatori con lo stralcio del debito e senza gara.
Sono stato l’unico che ha sempre sostenuto che lo stralcio dei debiti non era possibile e che la strada maestra per salvare Gaia era quella di accedere alle procedure della legge Marzano con l’amministrazione controllata, sul modello del commissariamento della Parmalat.
Mi giungono voci che finalmente il cda di gaia si stia convincendo che questa è l’unica strada rimasta da perseguire, e che nei prossimi giorni verrà presa questa decisione. Se questa decisione l’avessero presa un anno fa oggi Gaia avrebbe risolto metà dei suoi problemi.
Ovviamente nessuno pensi che il commissario possa far finta di non tener conto della gara in corso e riprendere le vecchie proposte bocciate dal Tesoro.
Donato Robilotta (SR) Capogruppo alla Regione Lazio dei Socialisti Riformisti