- «La ristrutturazione del tratto fra Giardinetti e Pantano della ferrovia regionale che una volta collegava la capitale a Fiuggi e a Frosinone è costata 135 milioni di euro e durata quasi 10 anni, dal 1997 al 2006.
Ora la stessa porzione di strada ferrata dovrà subire un nuovo, drastico e costoso intervento, che ne decreterà anche la chiusura, per essere adeguata alla trasformazione in metro C.
A questo punto tante domande sorgono spontanee. I lavori attuali non potevano essere previsti al momento della ristrutturazione, visto che della metro C si parla da 35 anni?
Chi restituirà i soldi ai contribuenti? Perché gli amministratori dei trasporti regionali e comunali, dato che la ferrovia è gestita dal Campidoglio, non spiegano come sia potuto accadere? Chi tutelerà i romani, decine di migliaia, che saranno tagliati fuori dalla città e costretti mettersi in fila sulla Casilina?
Infine: è stato elaborato un piano per ridurre i disagi?».
Lo ha affermato Fabio Desideri, coordinatore regionale della Rosa per l'Italia e vicepresidente della commissione Urbanistica della Pisana.
«L'ordine di servizio numero 65 del 14 marzo scorso emesso da Metro parla testualmente - ha spiegato Desideri - di "interventi necessari per trasformare l'attuale fermata di Giardinetti in stazione per l'attestamento al fine di consentire la demolizione della linea da Giardinetti a Pantano per destinare il tratto stesso alla costruzione della nuova linea C della metropolitana"».
«Bene. Il 1° marzo del 2006 - ha aggiunto Desideri - fu inaugurato il tratto ristrutturato Grotte Celoni-Pantano con l'apertura di sei nuove stazioni (Fontana Candida, Borghesiana, Bolognetta, Finocchio, Graniti e Pantano). I lavori, iniziati nel 2007, sono costati 135 milioni di euro».
«Quel giorno - ha proseguito Desideri - Veltroni dichiarò: "È un tratto importante per la periferia di Roma ed è propedeutico alla linea C della metro". Aggiungendo: "Questo potenziamento del trasporto nella periferia si inserisce in un quadro di miglioramento del servizio". Il giorno dopo, 2 marzo, la Roma-Pantano si fermò per mancanza di personale. Il 6 marzo per il guasto a un treno: i pendolari occuparono i binari per protesta».
«E ora - ha affermato Desideri - arriva questa nuova tegola. Domanda: Veltroni, quando ha propagandato la ristrutturazione, non sapeva che bisognava rifare tutto di lì a breve? Gli assessori regionali ai Trasporti e alla Tutela dei consumatori non hanno nulla da dire? In un altro Paese cadrebbero delle teste».
Desideri ha annunciato la presentazione di un?interrogazione consiliare urgente.