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Viterbo - Lettere al direttore - Scrive Angela Monica Baiona
Ma il suo testamento è valido legalmente?
Viterbo - 12 febbraio 2009 - ore 14,26

Riceviamo e pubblichiamo - Gentile direttore,

ho letto il suo testamento biologico e le lettere dei lettori e mi sorge spontanea una domanda.

Una lettera del genere ha valore legale? Possiamo stare davvero tranquilli che una volontà del genere possa essere rispettata?

Mi vengono i brividi al pensiero che io possa lasciare un testamento come il suo e poi pensare che non venga rispettato perché il politico di turno non lo ritiene “legale”. Mi tranquillizzi per favore.

Distinti saluti

Angela Monica Baiona


In questo momento avrebbe il suo valore legale. Visto che, da ciò che si è capito, il problema per Eluana era stabilire quale fosse la sua volontà, avendola solo espressa a voce ad amici e genitori.

La difficoltà in quel caso era proprio quella di interpretare la volontà di Eluana. Anche se a me appare chiaro che quello che hanno sostenuto con tenacia i genitori fosse l'unica cosa credibile. Ma su questo ognuno può avere le sue opinioni, ovviamente.

Il vero pericolo invece è la nuova legge che si sta imbastendo in Parlamento. L'impressione è che ci sia chi vuole impedirci di decidere sulla nostra morte.
Che ci sia chi stabilisce che si debba continuare a essere curati e nutriti a tutti costi.

Un passo quindi verso lo stato etico che decide per noi cosa e bene e cosa è male. Anche quando non c'è nessun conflitto con interessi terzi.

Un fatto grave che ci porrebbe fuori dello stato di diritto come è concepito in occidente.

Sottolineo che le due posizioni sono, per così dire, asimmetriche. Chi vuole decidere sulle proprie modalità di morte individualmente, non vuole imporre nulla a nessuno. Come dire: chi facesse un testamento biologico in cui si chiarisse che vuole a tutti i costi essere mantenuto in vita non troverebbe l'opposizione di nessuno. Anche se questo avrebbe una conseguenza sulla società.

Al contrario c'è chi vuole imporre ad altri la sopravvivenza a ogni costo. Anche se chiedere di morire rapidamente non comporta aggravi per la società.

Io credo che per ora esprimere pubblicamente la propria volontà ci garantirebbe da eventuali abusi.

Certo che se qualcuno farà "carne da porco" dei principi dello stato liberale tutti saremo lesi.

Un'ultima cosa.

Quando ho scritto l'articolo sul mio testamento biologico, non mi aspettavo una reazione di queste proporzioni. L'articolo è stato letto da più di quattromila persone, un dato rilevante.

Ma la cosa che più mi ha impressionato, al di là dell'interesse per l'argomento, è che tutti coloro che mi hanno contattato sono preoccupati di chiarire qual è la propria volontà. Esprimono in sostanza la sua stessa preoccupazione.

Per capire come funzionano le cose in altri paesi la invito a leggere l'articolo di Alfonso Antoniozzi.

Carlo Galeotti

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