Stanziati 100 mila euro per il 2009. Numerosi brevetti – a detta dei promotori – giacciono negli archivi delle Camere di commercio, le innovazioni non vengono registrate per i costi da sostenere, invenzioni che non riescono a far da volano allo sviluppo imprenditoriale. E poi, magari, vengono importate dall’estero anche se di qualità scadente. “Questa proposta di legge riguarda la capacità di innovazione, l’inventiva e l’ingegno, tipici della società e del mondo imprenditoriale laziali – ha precisato Parroncini – Non vogliamo fare concorrenza alle Camere di commercio, ma aiutare a far conoscere la materia brevettuale”.

La normativa tiene conto della presenza sul territorio regionale di numerosi centri di ricerca universitari, distretti produttivi e bacini specializzati attorno a produzioni specifiche. Tra gli obiettivi della legge: la diffusione della conoscenza dei prodotti dell'ingegno, i contributi spese per registrazione e mantenimento dei brevetti (incluse realizzazione e sperimentazione dei prototipi), nonché la loro commercializzazione.

Prevista anche l’organizzazione di eventi per favorire poi l’utilizzo delle invenzioni da parte delle imprese, con ricadute sull’occupazione. Tra interventi figurano contributi, materiale informativo, prodotti editoriali ed uno sportello di assistenza sull'iter da seguire per chi vuol brevettare una scoperta. La legge prevede infine premi annuali, l’istituzione di una struttura presso l’assessorato, di una commissione tecnica e di un fondo regionale per la valorizzazione dei brevetti.