Riceviamo e pubblichiamo - Marrazzo ha messo le mani avanti e si è ricandidato a Presidente della Regione davanti a una platea insolita che lo ha criticato sulle uniche decisioni importanti prese: impianto di termovalorizzazione ad Albano; corridoio tirrenico; autostrada Civitavecchia-Livorno.
Evidentemente Marrazzo, che si è schierato con Bersani, teme che dal congresso del Pd possano venire delle sorprese, specialmente se a livello regionale vincesse l’area di Franceschini, ed allora quelli che ora sono solo dei fantasmi potrebbero trasformarsi in valide alternative come Gasbarra, Sassoli o lo stesso Zingaretti.
Se Marrazzo è così sicuro di aver fatto bene e di non avere alternative perché teme le primarie che tanto ha decantato nel passato e mette il PD davanti al fatto compiuto?
Marrazzo, che nel 2005 fu il candidato di Bettini e Veltroni, ora diventa il candidato di punta di Di Pietro e di Sinistra e Libertà.
Tutto questo però deve spingere il PdL ad aprire subito un confronto programmatico con l’Udc, che a questo punto difficilmente potrebbe appoggiare Marrazzo, e con La Destra di Storace e ad accelerare la scelta del candidato alla Presidenza.
Marrazzo è già in campagna elettorale e noi non possiamo aspettare di decidere qualche giorno prima della scadenza della presentazione delle liste.
Non ci sarà difficile spiegare alla gente il disastro dell’amministrazione Marrazzo: una sanità al collasso con un pessimo servizio e un disavanzo record; una emergenza rifiuti latente; nessuna infrastruttura fatta; nessun intervento sulla crisi economica e per il lavoro. Solo populismo, demagogia e tanta propaganda.
Donato Robilotta
Consigliere Regionale del Popolo della Libertà
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