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Carabinieri - Operazione Bullicame - Massacrano due bagnanti alle pozze e scappano - Arrestati in cinque
Pestaggio, aggressori filmati dalle telecamere
Viterbo - 16 dicembre 2010 - ore 13,25


Gli arrestati
B.L.M., 36 anni
B.G., 36 anni
B.V., 37 anni
M.M., 40 anni
R.M.D., 36 anni
Le telecamere della caserma riprendono i cinque
Il capitano dei carabinieri di Viterbo Raffaele Gesmundo
Il tenente Giovanni Martufi, comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Viterbo
- Hanno pestato a sangue due marocchini e sono scappati. Ma, proprio quando credevano di essere al sicuro, si sono fatti "beccare" dalle telecamere della caserma.

E' così che sono stati identificati i cinque romeni arrestati nell'ambito dell'Operazione Bullicame.

Un blitz scattato ieri mattina, all'alba, per portare a Mammagialla i presunti responsabili di una brutale aggressione alle pozze viterbesi.

I fatti risalgono al 19 novembre scorso, quando due marocchini di 33 e 37 anni furono selvaggiamente picchiati e rapinati da un gruppo di cinque uomini di nazionalità romena.

Pestaggio tanto più feroce, perché, a detta dei carabinieri, sarebbe avvenuto per futili motivi, causato da uno schizzo di troppo in acqua.

"I cinque erano ubriachi - ha spiegato il capitano dei carabinieri di Viterbo Raffaele Gesmundo -. E' bastato qualche schizzo per scatenare la loro aggressività. Il gruppo se l'è subito presa con i due marocchini, picchiati e accoltellati".

Non solo. Non contenti della "lezione" data ai due bagnanti, i cinque hanno anche cercato di investire uno di loro, il più grave, rimasto a terra privo di sensi.

E' stato il suo amico, ferito più lievemente, a salvarlo. Il 33enne nordafricano ha preso una sedia e l'ha scagliata contro l'auto degli aggressori, mettendoli in fuga.

Il gruppo ha imboccato una strada interna. Quella che porta dalle pozze alla caserma dei carabinieri di via De Lellis.

E' proprio qui, a due passi dal comando, che gli aggressori, scappati in fretta e furia in costume, si sono fermati per rivestirsi.

Non sapevano di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Né si erano accorti di aver parcheggiato la loro Peugeot 206 proprio accanto alla caserma.

Le telecamere di videosorveglianza hanno registrato ogni loro movimento. E quando, dal pronto soccorso dell'ospedale Belcolle, è arrivata la segnalazione dell'aggressione, i militari hanno subito collegato l'episodio alla registrazione, eseguita, guarda caso, pochi minuti dopo il pestaggio.

I carabinieri hanno dovuto aspettare una settimana, prima di poter parlare con le vittime.

Il più grave ha avuto una prognosi di 35 giorni, per lesioni permanenti al volto e conseguente impossibilità di parlare.

Mostrato loro il filmato e riconosciuti gli aggressori, ieri mattina è scattato il blitz degli uomini del nucleo operativo del tenente Giovanni Martufi, che ha portato all'arresto dei cinque.

Quattro sono finiti in manette in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare del pm Massimiliano Siddi, identificati grazie alla registrazione e al ritrovamento di una carta di identità al Bullicame.

Per il quinto, invece, è stato emesso un fermo di polizia giudiziaria. Portato in caserma, l'uomo è stato poi riconosciuto dai due marocchini.

"Il gruppo - ha aggiunto il tenente Martufi - viveva in un casolare a Montefiascone, in condizioni assolutamente precarie. Li abbiamo trovati a dormire in quattro in un letto, tra bottiglie di alcol sparse ovunque, per la stanza. Svolgono lavori saltuari, per lo più come tagliaboschi. Non conoscono bene Viterbo. Per questo si sono traditi, parcheggiando proprio fuori dalla caserma".

Ora sono rinchiusi a Mammagialla, in attesa di giudizio, con l'accusa di lesioni personali gravissime, rapina e porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere (coltelli e spranghe).

Quanto alle vittime, uno dei due, il 37enne, rimarrà sfregiato a vita, per via delle profonde coltellate infertegli in pieno viso. L'altro, invece, ha riportato lesioni più lievi.

Si tratta di due marocchini di 33 e 37 anni, regolari sul territorio italiano e residenti da alcuni anni a Viterbo. Una storia di assoluta povertà, la loro. Come i loro aggressori, anche i due trentenni riescono a mantenersi solo grazie a qualche saltuario lavoretto.

I 200 euro che avevano nei portafogli, sottratti loro dai cinque, erano tutti i loro risparmi.

"La vicenda ci ha molto colpiti, anche dal punto di vista umano ed emotivo - ha detto il capitano Gesmundo -. Abbiamo seguito le cure in ospedale e cercato di stare vicino alle vittime, talmente povere da non potersi permettere le creme cicatrizzanti di cui avevano bisogno. Un episodio tragico che, vista la brutalità degli aggressori, in preda ai fumi dell'alcol, sarebbe potuto finire anche peggio".

Il Bullicame resta, quindi, un "sorvegliato speciale" dei carabinieri.

"Episodi come questi non sono rari alle storiche pozze di Viterbo, specie di notte - dicono i militari -. La nostra attenzione, quindi, resta alta, nella speranza di poter prevenire fatti spiacevoli come questo".


Viterbo - Operazione dei carabinieri - E' successo vicino alle pozze
Aggressione e rapina al Bullicame, 5 arresti
Viterbo - 16 dicembre 2010 - ore 8,30


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