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Polizia - Operazione Jump - Assenteismo
Salto del tornello, l'autista della Birindelli tra gli arrestati
Viterbo - 17 dicembre 2010 - ore 2,00


Il capo della mobile Fabio Zampaglione con il pm Paola Conti
- L’autista della Birindelli e un assessore comunale di Farnese.

Ci sono anche loro tra gli indagati dell’operazione Jump, la vasta inchiesta di Procura e squadra mobile che ha fatto finire agli arresti domiciliari otto dipendenti regionali. Altri otto hanno l'obbligo di firma.

Tutti impiegati nel settore decentrato dell’Agricoltura con sede a Viterbo. E tutti accusati per assenteismo di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso.

Francesco De Donatis, da quanto risulta agli investigatori, era uno dei due autisti di Angela Birindelli, assessore regionale alle Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali.

Una delle cinque donne arrestate, invece, è Tiziana Mancini, nella giunta comunale di Farnese, con delega alle attività culturali e all’istruzione.

I due sono agli arresti domiciliari insieme ad altri sei colleghi: Mauro Poppi, Moreno Giorni, Fabrizio De Angelis, Marco Palazzi, Simonetta Pallotta e Maria Buccellato.

Responsabili, secondo gli inquirenti, di essersi assentati dal posto di lavoro, saltando o passando sotto i tornelli e usando i tesserini di altri impiegati per farli risultare, comunque, in ufficio.

La Procura ha aperto l’indagine due anni fa, su segnalazione anonima. La svolta, però, è avvenuta solo di recente, con l’installazione di videocamere che hanno ripreso il salto dei tornelli e confermato le anomalie dei documenti sequestrati.

E’ a quel punto che sono scattate le due diverse misure cautelari. Domiciliari, per gli indagati dalla posizione più pesante. Obbligo di firma per gli altri otto.

Una misura , quest’ultima, “praticamente inutile”, a detta dell’avvocato Roberto Fava, che difende uno degli indagati.

“E’ quantomeno singolare che, per contrastare l’assenteismo, si imponga a otto dipendenti pubblici di perdere almeno due ore di lavoro al giorno. Il tutto per andare a firmare, ogni mattina, dalle 9,30 alle 10, alla stazione dei carabinieri del proprio paese di residenza. Un po’ contraddittorio, no?”.

L’avvocato ha presentato una richiesta di modifica della misura al gip Franca Marinelli. Per ottenere, se non altro, che gli indagati possano andare a firmare dopo aver staccato dal lavoro. E, magari, alla questura di Viterbo, che è anche a due passi dall’ufficio del settore Agricoltura, in via Romiti.

Quanto a un’eventuale revoca della misura, sarà il tribunale del Riesame a decidere, dopo il deposito dell’istanza che l’avvocato intende presentare. E, in ogni caso, non prima degli interrogatori di garanzia, fissati per questo fine settimana.


Polizia - Sedici dipendenti di un ufficio decentrato della Regione del settore agricolo indagati
Assenteismo, saltavano i tornelli per andarsene
Viterbo - 15 dicembre 2010 - ore 13,15


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