- Il Pd rompe con il centrosinistra. Non ci sono le condizioni e la trattativa con Sinistra e Libertà, Italia dei Valori è saltata.
Ieri nel vertice serale le prime avvisaglie, stamani nell'incontro in extremis, la conferma.
Dal Partito democratico ne prendono atto con amarezza. Ma le distanze erano incolmabili.
A partire da punti programmatici come l'aeroporto. Per la sinistra meglio non farlo. Oppure il corridoio tirrenico. Dal Pd hanno fatto notare come i cantieri siano ormai partiti. Risposta: si fermano i lavori.
Sinistra e Libertà e Italia dei Valori non sono presenti nella coalizione che sostiene il presidente uscente Alessandro Mazzoli. Hanno idee diverse sul futuro della Tuscia. In questa situazione, impossibile raggiungere una mediazione.
A questo si aggiunge anche la vicenda candidato presidente. La sinistra ha chiesto una rosa di nomi su cui ragionare. Ma il Pd si riunisce a inizio prossima settimana. Fino a quel momento, nessun nome è possibile.
Quindi, a conti fatti, per i democratici si prepara una corsa in solitaria per la Provincia, anche se il presidente Andrea Egidi (area Bersani) ha sottoscritto il documento della sinistra in cui si sostengono le ragioni dell'accordo.
Teoricamente possibile e condivisibile, un po' meno, a quanto si è visto, all'atto pratico. Adesso occhi puntati verso il Pd, per capire le prossime mosse.
La direzione provinciale prende atto con rammarico della rottura, ma solo pochi giorni fa Ugo Sposetti aveva sostenuto le ragioni di un accordo a ogni costo. Il sospetto che la partita non sia ancora chiusa, è più che lecito.
