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Marco Stendardi, Luca Cucci, Maurizio Pompei. E poi Claudio Federici, Vangjel Rrahishta e Valentin Rrahishta.
Sono questi i sei uomini finiti in manette ieri, 22 febbraio, nell'ambito dell'operazione Vecchio borgo.
La vasta attività d'indagine, messa in piedi dai carabinieri di Tuscania guidati dal capitano Massimo Cuneo, e, in particolare, da quelli di Pescia Romana al comando del maresciallo Sergio Ferraro, ha portato al sequestro di tre chili di cocaina. E a sgominare una banda dedita allo spaccio di stupefacenti, della quale avrebbero fatto parte anche i sei uomini.
Tre di loro sono originari di Pescia Romana. Si tratta di Pompei, 30enne, che guida camion; Stendardi, 32enne, che si occupa di giardinaggio, e Cucci, di 43 anni.
Dei due albanesi, Vangjel e Valentin Rrahishta, di 28 e 34 anni, solo il secondo abita a Pescia Romana. Ed è anche l'unico per il quale il gip del tribunale di Civitavecchia ha disposto la misura degli arresti domiciliari.
L'ultimo del gruppo è Federici, 47enne disoccupato, originario di Roma.
I carabinieri sono arrivati ai sei uomini tramite un'indagine lunga e complessa, iniziata nell'aprile 2009 e coordinata dal pm Elena Neri, della Procura di Civitavecchia.
Tutto è partito da un episodio di spaccio a Pescia Romana, che ha visto un giovane del posto sborsare 800 euro per dieci grammi di cocaina. Da successivi pedinamenti, riprese video, intercettazioni telefoniche, gli inquirenti hanno accertato che nella zona operava una banda italo-albanese specializzata nello spaccio di droga. Un cartello che, con tutta probabilità, si riforniva di stupefacenti nella Capitale per poi importarli nel litorale viterbese.
Il momento culminante dell'operazione è stato il blitz scattato ieri mattina, alle prime luci dell'alba. I carabinieri, a Montalto di Castro, Tarquinia, Orbetello, Caserta e Tor Bella Monaca, sono stati impegnati in una serie di perquisizioni e controlli.
Oltre ai sei arresti, 14 persone sono state segnalate come consumatori di droga. Due sono state sorprese in flagranza di reato e cinque sono state denunciate a piede libero.
I militari hanno inoltre sequestrato tre chili di cocaina di ottima qualità, dai quali potevano essere ricavate migliaia di dosi; tre piante di marijuana, dalle quale potevano essere confezionate circa 250 dosi singole e un ingente quantitativo di eroina, per un totale di circa 50 dosi.
Negli appartamenti perquisiti sono stati trovati anche cinque flaconi di metadone, materiale da taglio e 10mila euro in contanti.
L'operazione, in ogni caso, non si è ancora conclusa. L'attività dei carabinieri, di concerto con la Procura civitavecchiese, prosegue incessante. Per identificare eventuali complici e arginare il fenomeno dello spaccio, diffuso sul litorale viterbese come nell'entroterra.