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Riorganizzazione amministrativa del Lazio - Delli Iaconi risponde all'intervento di Renzo Trappolini
Ecco tre cose da fare subito
di Antonio Delli Iaconi
Direttore di Confindustria
Viterbo - 10 giugno 2010 - ore 2,30

L'opinione di un candido democristiano
Addio aeroporto
di Renzo Trappolini
Viterbo - 5 giugno 2010 - ore 3,30
Tonino Delli Iaconi
- Ho letto l’intervento su Tusciaweb del mio caro amico Renzo Trappolini e ho apprezzato, come sempre, la sua capacità di sintetizzare in poche frasi i rischi e le opportunità, per il nostro territorio, del momento attuale e delle prospettive di riorganizzazione amministrativa del Lazio.
 
Voglio provare a dare una modestissima risposta alla sua domanda “Che fare?”

Il mio innato modo di essere rafforzato, negli ultimi anni, da esperienze di contaminazione con le filosofie orientali mi suggerisce che ogni qualvolta vogliamo “cambiare” qualcosa, possiamo e dobbiamo partire da noi stessi.

Dobbiamo cambiare noi stessi, la direzione, l’intensità o la modalità del nostro impegno, la nostra relazione con gli altri: solo così potremo influenzare gli altri e le situazioni nella direzione del cambiamento che vogliamo.
 
E quindi partiamo dai nostri (della Tuscia) punti di debolezza.
 
Il primo – da sempre – è la nostra scarsa attitudine alla relazione con gli altri territori, il nostro ripiegamento provinciale, anzi sub-provinciale. Che relazioni efficaci ha costruito Viterbo con Civitavecchia, con Terni, con Orvieto, con Rieti? Ma nemmeno con Civita Castellana (non è sintomatico che tra tutte le istituzioni pubbliche e private della provincia soltanto Confidustria e Cgil abbiano visto al proprio vertice un civitonico?). Migliorare questa attitudine alla relazione dipende soltanto da noi: riproviamo.
 
Secondo punto: il completamento della trasversale. Io credo che l’unico modo per completarla – almeno entro i prossimi 25-30 anni – sarebbe quello di chiedere alla società Autostrada Tirrenica, che sta costruendo l’autostrada Civitavecchia-Livorno, di realizzare “con pedaggio” l’ultimo tratto Tarquinia-Monteromano. Il Presidente della Provincia, fatte le debite consultazioni, si presenti alla Sat (di cui credo la Provincia di Viterbo sia anche socio) e proponga la costruzione “a pagamento”.
 
Terzo punto: dobbiamo dotarci di un piano di sviluppo, utilizzando la delega urbanistica alla provincia ed elaborando un vero piano territoriale provinciale di coordinamento. Un piano che fissi gli obiettivi di crescita demografica, di sviluppo delle attività economiche e delle occupazioni e la loro dislocazione sul territorio, in modo che poi i Comuni possano dotarsi di strumenti urbanistici coerenti  con questo disegno di sviluppo.
 
Sono cose facili? Non lo so, ma sono cose che dipendono soltanto da noi, quindi possibili.
 
Tonino Delli Iaconi


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