Senza Filtro - Viterbo si colloca anche questanno sotto la metà classifica nella speciale graduatoria della qualità ambientale elaborata da Legambiente e da Il Sole 24 ore con Ecosistema Urbano 2006, la dodicesima edizione del rapporto che confronta le prestazioni ambientali dei 103 capoluoghi di provincia italiani: ultima nella nostra regione è Frosinone (85° posto), preceduta da Latina (81°), Roma (68°), Viterbo (57°).
125mila e più dati raccolti alla fonte delle amministrazioni comunali, 26 indicatori (dalla raccolta differenziata al trasporto pubblico, dallabusivismo edilizio al verde, dallo smog allacqua potabile), elaborati insieme allIstituto di Ricerche Ambiente Italia spiegano bene quanto ci sia ancora da fare nelle nostre città e nella nostra Regione per lecosistema urbano.
I dati di Viterbo (che è salita dal 69° al 57° posto) sono solo apparentemente incoraggianti, valutando nello specifico i parametri. Sui 26 monitorati, Viterbo ha un segno positivo solo su 8, mentre è peggiorata la sua situazione in 14.
A Viterbo migliora la situazione per le ZTL (14,11 i mq/abitante), ma aria, rifiuti (i rifiuti prodotti passano da 523 a 561,1 kg per abitante mentre la raccolta differenziata non decolla) e trasporti peggiorano decisamente.
Continuano ad aumentare i consumi energetici e idrici (Viterbo, Latina e Rieti con oltre 1.100 kwh/ab si classificano quasi al top in Italia) e di carburante (da 371 a 534 kep/ab/anno).
I dati più allarmanti sono quelli inerenti il sistema di monitoraggio dellaria (Viterbo è al 78° posto), i consumi idrici (82°), la depurazione (84°), la raccolta differenziata (87°). Per le isole pedonali e le aree verdi siamo agli ultimi posti.
Discorso particolare sul dato dellabusivismo edilizio (44° posto, un miglioramento di 34 posizioni rispetto allo scorso anno) che deve essere interpretato: il numero delle licenze edilizie è aumentato a dismisura (favorendo le speculazioni edilizie legalizzate) come il numero degli abusi edilizi sul costruito, in particolare nei centri storici, raggiungendo livelli da record.
Infine il dato forse più preoccupante è quello sulle certificazioni (su base provinciale) e sulleco management (indice sintetico delle azioni per ladozione di prodotti ad alta efficienza energetica e con etichetta ecologica) settori nei quali Viterbo è in fondo alle classifiche nazionali. E questo un aspetto che indice negativamente sullo sviluppo socio economico nei confronti del contesto nazionale ed europeo. Nel complesso lanalisi che ne deriva è quella di una situazione che ristagna, dove non peggiora, con alcune note positive isolate.
Le politiche ambientali sono inefficaci e, spesso, inesistenti. Il comune di Viterbo non ha uno specifico programma ambientale e non effettua nessun monitoraggio di settore. Il percorso di AGENDA 21 è stato abbandonato e la partecipazione ed il confronto con le parti sociali ha raggiunto un livello di crisi preoccupante. Interventi positivi si possono tuttavia riscontrare, ma sono estemporanei e al di fuori di un contesto di programmazione complessivo e partecipato.
Siamo disponibili sin dora a valutare i dati del rapporto con lamministrazione comunale e con il sindaco Gabbianelli e a collaborare per una programmazione condivisa della politica ambientale, come daltronde abbiamo sempre richiesto.
Per quanto riguarda la provincia, attendiamo le misure della nuova Amministrazione che deve al più presto invertire la tendenza che ha lasciato il territorio e le amministrazioni locali agli ultimi posti per le politiche ambientali.
Per Legambiente
Pieranna Falasca
Umberto Cinalli