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Consiglio regionale del Lazio - Lancia l'allarme il capogruppo dei Verdi Zaratti
Una struttura per trattamento dei fanghi radioattivi a Latina
18 luglio 2006 - ore 2,30
- Il Commissario di Governo per la sicurezza dei materiali nucleari Carlo Jean con ordinanza del 4 luglio, ha autorizzato la Sogin, società da lui presieduta, che si occupa dello smantellamento delle ex centrali nucleari italiane, alla costruzione presso la centrale nucleare di Latina degli edifici di 'estrazione' e 'condizionamento' dei fanghi radioattivi, di un edificio 'cutting facility' nonché di un deposito temporaneo di rifiuti radioattivi. L'ordinanza ha esautorato di fatto il Comune di Latina, che ancora non si era espresso sulla richiesta di permesso a costruire avanzata dalla Sogin. E' quanto denuncia in una nota Zaratti, capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio.
Le motivazioni addotte per questo ennesimo colpo di mano della Sogin è quella di effettuare interventi di primario interesse pubblico per salvaguardare la salute della collettività e mettere in sicurezza i materiali radioattivi - spiega Zaratti - Peccato che proprio le popolazioni interessate siano costantemente disinformate. L'Italia infatti è stata recentemente deferita dalla Corte di Giustizia Europea per mancate informazione alla popolazione che potrebbe essere interessata da emergenze nucleari, obblighi previsti dalla Direttiva Euratom.
Quella dei rifiuti radioattivi - ricorda Zaratti - rappresenta una vera e propria emergenza, visto che il 60% dei 51mila metri cubi di rifiuti nazionali sono stoccati in siti sul territorio di Roma e del Lazio. E' il caso dei 17.500 metri cubi stoccati a Latina, dei 4.620 nella centrale del Garigliano (al confine con la Campania), e del deposito della Casaccia di Roma, centro ricerca Enea, dove ne sono collocati 12mila metri cubi.
Considerata la portata di tale concentrazione - conclude Zaratti - i Verdi hanno presentato una Pdl, sottoscritta da esponenti della maggioranza e dell'opposizione, per l'istituzione di una commissione regionale d'inchiesta sui rischi sanitari e ambientali derivanti dalla presenza nel territorio regionale di centrali nucleari, depositi radioattivi e delle attività che utilizzano materiale radioattivo, la cui discussione è iniziata oggi in Commissione alla Pisana.
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