E’ uno dei più grandiosi monumenti del Viterbese che risale al periodo altomedioevale quando sul colle di San Pietro, già abitato nei periodi etrusco e romano, si sviluppò, dopo le invasioni barbariche, una rinnovata urbanizzazione. La facciata, che ammiriamo dopo i restauri per il terremoto del 1971, è di impianto duecentesco con bifore, bassorilievi, arcatelle cieche e un magnifico rosone ornato dai simboli degli evangelisti.
Nell’interno, notevoli il pavimento musivo, il ciborio piramidale sul presbiterio sopraelevato, il pergamo, il ciborio della navata destra e gli affreschi di scuola romana del XII XIII secolo. La cripta ( XI secolo ) è sorretta da 28 colonne marmoree decorate con capitelli arcaici alcuni dei quali corinzi del IV V secolo.
MONTALTO DI CASTRO, Complesso Monumentale di San Sisto
Antico Convento i cui frati, probabilmente Benedettini, si occupavano dell’assistenza ai malarici.
Era già esistente nel XIII secolo quando fu trasformato da Innocenzo III in lazzaretto, quindi in ospedale.
L’asse viario che lo collega al centro storico ha l’aspetto di un piccolo borgo fuori della cinta muraria ed è caratterizzato dalla presenza di case a schiera tipiche della zona.
Il lazzaretto fu collegato alla via Aurelia e al nuovo castello dagli Orsini (podestà di Montalto nel 1295) con l’apertura di un ingresso a Sud. Ricostruito nel 1709, fu affidato al Fatebenefratelli..
Recentemente ristrutturato, il Complesso Monumentale di San Sisto è utilizzato per rappresentazioni, mostre ed iniziative varie. La parte superiore dell’ex convento è destinata alla Biblioteca Comunale ed agli uffici Cultura e Pubblica Istruzione.
CELLENO, Castello Orsini
Località etrusca e romana, poi borgo ricordato dal 1172, distrutto nel 1316 dai Ghibellini e nel 1593 dal terremoto. Il nuovo abitato sorge ad est del vecchio paese dopo il suo quasi totale abbandono, ma il borgo conserva alcune caratteristiche intatte e sorge ai piedi dell’ interessante Castello Orsini che ospitò appunto la nobile famiglia nel secolo XVI ed ora in via di graduale recupero.
CAPRANICA, Chiesa di S. Francesco
Entrando nel Borgo Vittorio, la si incontra in un piccolo slargo. Romanica, ma posteriormente gotica, è stata restaurata dal Munoz nel 1927. La semplice facciata adorna di un rosone è preceduta da doppia scalinata che racchiude una cappella votiva, nel cui interno sono targhe ed epigrafi dedicatorie e, su una piccola ara, un bassorilievo di Amleto Castaldi. Nell’ interno, sotto un grande arco gotico, in fondo alla navata, l’interessante sepolcro dei fratelli Francesco e Nicola Anguillara, gemelli morti nel 1406 e nel 1408, opera anch’essa di forma gotica con colonne tortili e le statue dei fratelli; due angeli aprono le cortine, al di sopra Madonna col bambino e i due fratelli. A sinistra del Sepolcro un tabernacolo rinascimentale e affreschi dei sec. XIV e XVI.
NEPI, Duomo ( Cattedrale dell’Assunta )
Venne edificato nel XII secolo su un tempio pagano e successivamente modificato attorno al Settecento e poi ancora nel 1831 a seguito dell’incendio da parte delle truppe francesi. All’antica struttura appartiene la cripta che incorpora la primitiva ara pagana a nove navatelle, divise da ventisette colonnine con differenti capitelli. Il vasto interno della chiesa , a cinque navate, di scuola berniniana custodisce il sarcofago di San Romano e un trittico attribuito a Paolo Romano.
MONTEFIASCONE, Chiesa di S. Flaviano
Singolare costruzione romanica eretta nel XII secolo su di un edificio più antico. La facciata del 1262 è aperta inferiormente da tre alte arcate gotiche coronate da un lungo balconedel ‘500; nell’arcata mediana si apre un grande portale, anch’esso gotico.L’ interno è a due piani con due chiese sovrapposte. Quella inferiore eratta nel 1032 ha pianta basilicale a tre navate, al centro di quella mediana la copertura a volte si apre in un ampio rettangolo comunicante con la chiesa superiore a cui si accede al termine della navata destra attraverso 39 gradini: anch’essa è a pianta basilicale con tre navate divise da basse colonne con archi. Nella parete d’ingresso, a centro, il trono di Urbano IV
e l’altare papale. Il caratteristico e particolarissimo interno è di alto interesse per la storia dell’ architettura.
VITERBO, Cattedrale di San Lorenzo
Innalzata in forme romaniche, forse su preesistente tempio pagano, e rimaneggiata nei secoli successivi. Sulla sinistra della facciata cinquecentesca, si eleva un campanile gotico-toscano. Nell’interno, a tre navate, fonte battesimale in marmo del 1470 e dipinti di varie epoche, tra cui una tavola del 1472 raffigurante il Redentore benedicente, tra San Giovanni Evangelista, San Leonardo, San Benedetto e San Giovanni Battista. Nella cappella dei Santi Ilario e Valentino sono venerate le reliquie dei protomartiri viterbesi. Presso l’abside di sinistra è collocato il rinnovato monumento funebre di Giovanni XXI, unico papa portoghese della storia, perito tragicamente a Viterbo nel 1277 e ricordato da Dante nel Paradiso. La Cattedrale sorge sullo storico colle del Duomo.
VITERBO, Palazzo dei Papi
Venne eretto tra il 1255 e il 1267, in seguito all’ampliamento dell’episcopio, come residenza-fortezza per pontefici. Dalla splendida loggia, definita in un solo lato da sette archi, sorretti da esili colonnine binate, che si intrecciano a formare un’elegante trabeazione, si ammirano il complesso conventuale degli Agostiniani (Trinità), l’antico campaniletto di S. Maria della Cella e la valle di Faul con un tratto di mura castellane.
Il palazzo fu sede di alcune elezioni papali tra cui quella del 1268-1271 in seguito alla morte di Clemente IV: quel conclave viene ricordato come uno dei più lunghi della storia.
VITERBO, Chiesa di Santa Maria della Verità
Eretta nel XII secolo dai monaci premonstrantesi, ampliata nel Quattrocento e ricostruita dopo i bombardamenti dell’ultima guerra. Nell’interno si apre la Cappella Mazzatosta affrescata da Lorenzo da Viterbo intorno al 1469 con soggetto mariano. Nel sottarco sei mezze figure di profeti e due figure di santi; nelle vele della volta, dall’alto in basso, il simbolo dell’evangelista Matteo, un profeta e l’evangelista tra due santi; sulla parete destra, in alto, l’Annunciazione, in basso l’Adorazione del Bambino; nella parete di fondo, divisa da un altare, l’Assunta venerata da angeli e dagli apostoli; nella lunetta della parete sinistra, la Presentazione di Maria al Tempio, in basso, il pregevole Sposalizio di Maria, in cui l’artista tocca il vertice del capolavoro.
Nel transetto di destra si ammira il monumentale organo a trasmissione meccanica (Guido Pinchi, 1986) costruito su commissione dell’Ept di Viterbo (oggi Apt).