- Continua lo sciopero della fame del Presidente della Commissione Lavoro Peppe Mariani per ottenere un Consiglio straordinario sulla precarietà nella Regione Lazio.
“Oggi stesso - afferma Peppe Mariani - ho presentato un’interrogazione urgente al consiglio Regionale sulla situazione dei precari dell’Alitalia: un ulteriore tassello nel mosaico della precarietà in questa Regione. A fronte di una drammatica carenza di organico Alitalia e Alitalia Servizi stanno rispondendo con il ricorso sempre più massiccio al lavoro precario, causando spesso disuguaglianza di trattamento a parità di mansione lavorativa.
Non solo, come è oramai noto, molti di questi contratti atipici danno luogo a una vera e propria finzione giuridica per la quale si considerano lavoratori autonomi lavoratori in realtà dipendenti. L’interrogazione vuole spingere Alitalia a mettere fine a questa odiosa ingiustizia e a stabilizzare entro il 30 aprile prossimo questi lavoratori discriminati, usufruendo degli incentivi messi a disposizione dalla finanziaria 2007 in materia di sanatoria dei contratti a progetto”.
“Il mio sciopero della fame continua - prosegue Mariani - perché ancora non sono arrivate risposte concrete circa la richiesta di convocazione del Consiglio straordinario sulla precarietà.
Questa mattina ho incontrato i lavoratori dei Cantieri Scuola Lavoro e dei lavoratori ex regionali (ex Legge 14) che mi hanno raccontato le loro diverse situazioni occupazionali. Oltre alla drammaticità delle esperienze di vita con le quali veniamo in contatto, alla totale assenza di prospettive future e soprattutto a un senso profondo di frustrazione e sfiducia nei confronti delle istituzioni, appare sempre più evidente che la precarietà lavorativa lungi dall’essere un’eccezione si sta affermando come la principale regola nella riorganizzazione del settore pubblico.
Per questo è evidente che gli strumenti della politica rischiano di essere insufficienti di fronte a questa situazione ormai fuori controllo”.
“Serve un piano complessivo - conclude Mariani - per affrontare il problema della precarietà: le storie che incontro attraverso la mia particolare postazione, parlano di una condizione comune ma fortemente frammentata e difficilmente rappresentabile. È arrivato il momento, a partire dall’amministrazioni pubbliche, di sanare una volta per tutte questo stato di incertezza che sta diventando sempre più un costo sociale eccessivo”.