Riceviamo e pubblichiamo - Il Pdl in campagna elettorale ha posto al centro della sua azione politica la questione delle liberalizzazioni dei servizi pubblici per questo non riesco francamente a capire come sia stato possibile inserire nel decreto milleproroghe delle norme sugli Ncc che sono illiberali e protezionistiche e dunque l’esatto contrario delle liberalizzazioni.
Queste norme sono state inserite nel milleproroghe per aggirare nel Lazio la cosiddetta norma “robilotta”, quella che cambiando la “e” con la “o” ha modificato una norma regionale palesemente anticostituzionale e oggi consente giustamente agli ncc di fuori Roma di fare servizio anche a Roma.
Le nuove norme, inserite nel mille proroghe, limitano la possibilità di lavoro agli ncc, alzano delle barriere e dei muri che sono francamente inammissibili nel mondo di oggi che consente la libera circolazione di uomini e merci in tutta Europa.
Non si combatte l’abusivismo con norme che generano solo confusione e che in parte sono la fotocopia di una determina dirigenziale del comune che il tar del Lazio ha già bocciato.
Non solo ma il comma 3 dell’articolo 117 della Costituzione inserisce la competenza del trasporto nell’elenco delle materie di legislazioni concorrente, per cui spetta alle regioni la potestà legislativa e allo Stato è riservata solo la determinazione dei principi fondamentali.
Invece le norme previste per gli Ncc nel milleproghe sono specifiche ed entrano nel dettaglio per cui sono lesive delle competenze della Regione e dunque palesemente anticostituzionali.
Non solo ma se le norme venissero approvate provocherebbero un contenzioso senza fine ed un grande caos perché qui nel Lazio avremmo una legge regionale che dice una cosa ed una legge statale che dice il contrario.
Per questo chiederò ai vertici dei gruppi parlamentari del Pdl alla Camera di stralciare queste norme illiberali dal testo.
Donato Robilotta
Capogruppo alla Regione Lazio di SR-PdL
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